Home NOTIZIE CRONACA Invia carne putrefatta all’ambasciatore di Israele: perquisito dipendente del Ministero dell’Istruzione

Invia carne putrefatta all’ambasciatore di Israele: perquisito dipendente del Ministero dell’Istruzione

israele pacchi carne putrefatta claudio angelini

Pacchi postali contenenti carne putrefatta inviati all’ambasciatore di Israele. Nell’ambito di un’operazione condotta dalle autorità, è stata eseguita una perquisizione nei confronti di un individuo residente a Sezze, potenzialmente coinvolto nelle spedizioni ad alti funzionari diplomatici israeliani. Gli eventi risalgono a febbraio e marzo, quando vari pacchi contenenti carne deteriorata sono stati inviati da diversi uffici postali della zona. L’uomo, un dipendente del Ministero dell’Istruzione, è stato individuato come sospettato principale e sono stati sequestrati indumenti e dispositivi elettronici potenzialmente correlati all’indagine.

Carne putrefatta all’ambasciatore di Israele: le spedizioni anomale

Le spedizioni sospette sono avvenute in diverse occasioni tra febbraio e marzo, coinvolgendo uffici postali situati a Roma, Terracina e Isola del Liri.

I pacchi, contenenti carne putrefatta, erano indirizzati direttamente all’ambasciatore israeliano a Roma. Le autorità hanno iniziato ad indagare sull’insolita vicenda, che ha sollevato preoccupazioni per la sicurezza e l’igiene alimentare.

L’Individuazione del sospettato principale

Le indagini hanno portato gli inquirenti a concentrarsi su un individuo residente a Sezze, sospettato di essere il responsabile delle spedizioni.

Si ritiene che l’uomo abbia agito da solo, utilizzando sempre lo stesso metodo e vestendo in maniera identica durante le spedizioni.

Inoltre, i pacchi presentavano mittenti fasulli, indicando un’operazione pianificata con cura per mascherare le tracce.

La perquisizione domiciliare

Durante la perquisizione presso la residenza del sospettato, un dipendente del Ministero dell’Istruzione, sono stati rinvenuti e sequestrati indumenti presumibilmente utilizzati durante le spedizioni.

L’uomo, noto per le sue simpatie politiche estreme e la sua vicinanza alla causa palestinese, è al centro delle indagini in corso. Gli inquirenti stanno attualmente esaminando i dispositivi elettronici sequestrati per raccogliere ulteriori prove.