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Roma, sequestrato e picchiato per debito a Torpignattara: arrestato mandante

Roma, sequestrato e picchiato per debito a Torpignattara: arrestato mandante

Trascinato fuori da un ristorante davanti alla moglie incinta, picchiato, sequestrato e portato fuori Roma per un presunto debito da 100mila euro. E’ l’incubo vissuto da un uomo di nazionalità bengalese il 30 ottobre 2022 a Torpignattara.

Roma, sequestrato e picchiato a Torpignattara

E’ stata la richiesta d’aiuto della moglie che si è rivolta alla polizia a far scattare le indagini che portarono a ritrovare la vittima insieme a tre connazionali in Abruzzo. Una volta in salvo l’uomo ha deciso di andare dai carabinieri di Torpignattara per raccontare i dettagli del rapimento. Tra i quali una telefonata tra i banditi e il mandante, colui che avrebbe diretto la fase esecutiva sequestro.

Tre misure cautelari: mandante in carcere

Sono quindi partite una serie di indagini coordinate dalla D.D.A. di Roma che hanno portato oggi 11 aprile gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Viminale e i carabinieri della Stazione di Torpignattara ad eseguire un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 3 uomini bengalesi gravemente indiziati, insieme ad altri indagati, di sequestro di persona.

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Per uno di loro, il presunto organizzatore del sequestro, membro influente della comunità bengalese romana, è stata prevista la custodia cautelare in carcere. Per gli altri 2 è stato applicato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Il blitz nel ristorante

Secondo quanto ricostruito il gruppo criminale è entrato in azione in pieno giorno a Torpignattara. Dopo aver trascinato la vittima fuori da un ristorante e averla costretta a salire su un’auto, l’hanno percossa con pugni sul volto e sul corpo, coprendole poi gli occhi con una benda e la bocca con un pezzo di stoffa per non far sentire le sue urla, che avrebbero attirato attenzione.

Rintracciato a Carsoli

L’uomo è stato quindi portato in un hotel nel comune di Carsoli (AQ) dove è stato rintracciato anche grazie alla localizzazione del cellulare dopo che la moglie aveva sporto denuncia. Sul posto la Squadra Mobile della Questura de L’Aquila aveva immediatamente arrestato altri tre cittadini bengalesi, che sono attualmente sottoposti alla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Il racconto della vittima e la telefonata con le indicazioni: “Portatelo fuori Roma”

La vittima una volta libera ha poi deciso nel mese di novembre 2022, alla Stazione dei carabinieri di Torpignattara, per aggiungere ulteriori dettagli inerenti le circostanze del rapimento.

L’uomo ha dichiarato che, durante le fasi del sequestro, aveva ascoltato le conversazioni telefoniche tra i sequestratori e un altro connazionale. Quest’ultimo avrebbe fornito le indicazioni sulle modalità logistiche e operative di conduzione del sequestro. Avrebbe detto di portarlo subito fuori Roma.

I precedenti rapimenti

E non era la prima volta. A gennaio del 2022 infatti l’uomo era già stato sequestrato in due diverse occasioni, per ottenere il pagamento del debito e dei relativi interessi usurari.

I rapitori avrebbero preteso dalla vittima il pagamento di un debito di circa 100mila euro, da lui maturato sia per l’ottenimento del rilascio del permesso di soggiorno in favore di due suoi conoscenti, attraverso la mediazione di uno degli odierni indagati, sia per un prestito di denaro.

L’uomo invece sostiene che la cifra fosse estremamente più bassa, meno di 10mila euro per risolvere delle questioni personali e che avrebbe saldato quanto dovuto. Secondo quanto si apprende nel corso delle indagini non sarebbero stati riscontrati irregolarità nei documenti.