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Corteo Albano-Ariccia contro l’inceneritore di Roma: polemiche e proteste

Il corteo di protesta che si è svolto da Albano a Ariccia ha scatenato polemiche e proteste riguardo alla costruzione dell’inceneritore da 600mila tonnellate annue voluto dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Il terreno scelto per l’impianto si trova vicino ai Castelli Romani, tra i comuni di Ardea e Pomezia, pur restando all’interno dei confini di Roma, sollevando molte critiche da parte dei cittadini. La presenza di sindaci e delegati di sette comuni diversi ha reso la protesta più intensa e ha ribadito l’opposizione all’incenerimento dei rifiuti come soluzione finale.

Proteste per il termovalorizzatore di Roma

La partecipazione attiva dei cittadini al corteo ha avuto un forte impatto sulle piattaforme social, dove le proteste sono state amplificate e condivise in tempo reale.

Le richieste di alternative sostenibili e di investimenti nel riciclo e nel riutilizzo dei materiali si sono fatte sempre più pressanti, evidenziando la necessità di una maggiore attenzione alla tutela dell’ambiente.

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Un gruppo di persone presenti al corteo di sabato 24 febbraio

Sette comuni presenti al corteo contro l’inceneritore di Santa Palomba

La presenza di figure politiche del territorio ha dato maggiore risonanza alla protesta, coinvolgendo anche la società civile nella mobilitazione contro l’inceneritore.

Albano, Ariccia, Ciampino, Ardea, Castel Gandolfo, Pomezia e Genzano i Comuni presenti. “Un fine settimana impegnativo per la tutela e la salvaguardia dei nostri territori” ha dichiarato il sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borelli.

“Un lungo corteo si è mosso da piazza Mazzini ad Albano fino a piazza di Corte ad Ariccia. Tante cittadine e cittadini, con bambini e ragazzi, hanno manifestato e ribadito un dissenso educato contro la decisione di Roma Capitale di costruire un mega inceneritore sui nostri territori. La chiusura del ciclo di rifiuti deve puntare a sfruttare il rifiuto nel recupero, trasformazione e riutilizzo della materia, non all’incenerimento”.

Le dichiarazioni dei sindaci dei comuni interessati hanno evidenziato l’unità d’intenti nella difesa dei propri territori e nella ricerca di soluzioni sostenibili per gestire i rifiuti in modo responsabile.

 

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