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Roma, arrestato commercialista dei centri massaggi a luci rosse

Roma, arrestato commercialista dei centri massaggi a luci rosse

Dopo un’indagine durata oltre due anni sui centri massaggi a luci rosse a Roma, arriva la svolta con l’arresto di un commercialista 68enne italiano.

Il professionista già individuato l’anno scorso e sottoposto a sequestro di un’ingente somma di denaro è sospettato di aver gestito la contabilità di decine e decine di centri massaggi orientali, molti dei quali attenzionati dalla polizia locale capitolina per ipotesi di prostituzione.

Roma, arrestato commercialista dei centri massaggi a luci rosse

Le indagini portate avanti dal gruppo Spe (Sicurezza Pubblica Emergenziale) della Polizia locale di Roma con intercettazioni telefoniche, appostamenti ed testimonianze sono riuscite a risalire all’uomo che ora è finito ai domiciliari.

Analoga misura per due donne di nazionalità cinese di 52 e 57 anni, le maitresse che avrebbero sfruttato la prostituzione rispettivamente nei centri massaggi di via Andrea Bafile in pieno quartiere Prati e via Ernesto Nathan zona Magliana.

Durante la perquisizione nello studio del commercialista lo scorso marzo, riporta il Corriere della Sera, sono stati sequestrati soldi e documenti che avrebbero dimostrato collegamenti con case a luci rosse gestite nella Capitale e in provincia. Diverse decine di luoghi d’appuntamenti tra cui ci sarebbe anche l’appartamento in via Augusto Riboty dove sono state uccise due donne cinesi nel novembre 2022.

Sulpl: “Plauso ai colleghi, i corpi speciali tornano a fare sicurezza”

Sull’operazione é intervenuto il plauso del Sulpl (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), che in un commento del segretario romano Marco Milani dichiara: “Nell’esprimere il nostro plauso alle capacità investigative dei colleghi, torniamo ad evidenziare come dopo anni di buio, i corpi speciali tornino a fare sicurezza. Lanciamo un appello ad amministrazione e governo affinché trovino soluzione agli annosi problemi della carenza organica, che continua a vedere nella Capitale 3500 agenti in meno, rispetto al necessario e della mancanza di un ordinamento professionale al passo con i tempi”.