Questa mattina è stata smantellata un’organizzazione collegata a gruppi della malavita organizzata, che aveva lo scopo di commettere frodi fiscali, ottenere indebitamente risorse pubbliche, commettere reati fallimentari, e praticare riciclaggio internazionale e autoriciclaggio.
L’operazione ‘Minefield’ è in corso e coinvolge oltre 350 militari tra finanzieri e carabinieri dei rispettivi comandi provinciali di Reggio Emilia. È parte di un’indagine condotta dalla Procura locale che ha scoperto un giro d’affari di oltre 30 milioni di euro.
Operazione ‘Minefield’, indagati anche nel Lazio
Sono state emesse 15 misure cautelari personali e sono coinvolti oltre 100 indagati e 81 società in Emilia, Calabria, Campania, Toscana, Lazio, Lombardia, Marche e Veneto, dove sono state effettuate circa un centinaio di perquisizioni. Sono stati sequestrati beni per oltre 10,5 milioni di euro.
Le Fiamme Gialle e i Carabinieri stanno eseguendo ordini di custodia cautelare in carcere per 5 persone e arresti domiciliari per altre 7, accusate di associazione a delinquere e di vari reati, soprattutto tributari, riciclaggio internazionale e autoriciclaggio. Sono previste anche 2 misure interdittive per commercialisti.
Ulteriori dettagli sull’operazione in corso saranno comunicati durante la conferenza stampa odierna, che si terrà alle ore 13:00 presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, alla presenza del procuratore capo Calogero Gaetano Paci.
Riciclaggio, a ottobre 33 arresti a Roma
Lo scorso ottobre, all’Esquilino, una rete di negozi fittizi veniva utilizzata per “pulire” i proventi del narcotraffico. Questi esercizi commerciali, mascherati da normali attività, svolgevano in realtà la funzione di raccogliere denaro di provenienza illecita destinato al riciclaggio all’estero.
Una vasta operazione coordinata tra Roma, Napoli, Reggio Calabria e altre quattro province del centro-sud ha portato all’arrestato di 33 persone, di cui 22 sono state messe in carcere e 11 ai domiciliari.