Dopo giorni di trattativa con Prefetto, Digos e Questura l’accordo sembrava arrivato: il corteo dei trattori era stato fissato per venerdì mattina in piazza San Giovanni, almeno fino al dietrofront degli stessi organizzatori di “Riscatto agricolo”, che in una nota hanno annunciato di non voler “incrinare ulteriormente il grande appoggio sino ad oggi avuto da tutti i cittadini italiani”, facendo sapere che in piazza arriveranno solo 10 trattori come “simbolo della protesta”.
Trattori, continua l’arrivo a Roma
Intanto i trattori continuano a confluire a Roma, nei vari punti di raccolta posizionati appena fuori dal raccordo anulare. Sulla Nomentana, da dove partirà la delegazione diretta a San Giovanni, sono circa 200 i trattori arrivati da Lazio, Toscan, Abruzzo ed Emilia Romagna.
“Tutti i manifestanti con i loro mezzi agricoli resteranno a sensibilizzare l’opinione pubblica, rimanendo ai presidi, il tutto per non incrinare ulteriormente il grande appoggio sino ad oggi avuto da tutti i cittadini italiani, che già da molti giorni stanno sostenendo ed incitando la resistenza degli agricoltori, nonostante i tanti giorni di disagi che le manifestazioni hanno portato nelle strade italiane”, scrive riscatto agricolo in una nota.
La protesta degli agricoltori infuoca da settimane l’Europa. Nel mirino soprattutto le politiche agricole europee, considerate eccessivamente ambientaliste e poco attente alle necessità dei lavoratori. Al governo italiano, invece, la richiesta è quella di mantenere alcune agevolazioni fiscali a favore degli imprenditori agricoli.
“Chiediamo più rispetto perché siamo considerati nullità. Visto quello che sta succedendo sì, siamo considerati nullità. Stanno producendo farina di grillo e il sintetico per quanto riguarda la carne. Vuol dire che i nostri prodotti non gli interessano più”, dice un altro agricoltore.