La rosetta, con il suo profilo inconfondibile, è da tempo la protagonista delle tavole e delle gite romane, soprattutto per le merende d’infanzia. Gustarla con una succulenta fetta di mortadella è un’esperienza che molti romani portano nel cuore. Tuttavia, c’è un segreto ben custodito: essa non è il vero pane di Roma.
Rosetta o ciriola? Qual è il vero pane di Roma
Il panino tipico della Capitale è, infatti, la ciriola. Questo pane si presenta con una crosta croccante all’esterno e una morbida mollica all’interno.
La ciriola ha il vantaggio di essere economica e di conservarsi a lungo, a differenza della rosetta che richiede freschezza per mantenere la sua fragranza e non diventare gommosa.
Dove è nata la rosetta
Non tutti sanno che questo iconico panino non è una creazione originale di Roma. La sua ricetta originaria appartiene alla michetta, un panino milanese ispirato al kaisersemmel austriaco.
La particolarità della rosetta è il vuoto al suo interno, poiché non ha una mollica. La sua diffusione a Roma avvenne nelle panetterie dopo la seconda guerra mondiale, durante il boom economico degli anni ’50.
Il futuro dei panini iconici a Roma
Oggi, entrambe le tipologie stanno affrontando un declino nelle panetterie. Le richieste del banco del pane si stanno orientando verso farine particolari come kamut, farro, segale, grani antichi o persino senza glutine, in risposta alla crescente diffusione della celiachia.
La farina 00, ingrediente fondamentale di rosetta e ciriola, sta diventando sempre meno utilizzata, contribuendo al graduale declino di queste iconiche pagnottine nella tradizione romana.