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Roma, occupazione simbolica al consultorio della Garbatella: “Il consultorio non si tocca” 

Roma, occupazione simbolica al consultorio della Garbatella:
un momento della protesta

“Il consultorio non si tocca”. Questo lo slogan della protesta che oggi mercoledì 22 novembre, ha portato decine di attivisti del collettivo di zona per la difesa del consultorio di Largo delle Sette Chiese ad occupare simbolicamente gli spazi della Asl per chiedere la riattivazione di tutti i servizi della struttura di Garbatella, accorpata dal 1° settembre al consultorio di via dei Lincei.

Roma, occupazione simbolica al consultorio della Garbatella: “Il consultorio non si tocca”

“Dopo i due presidi ampiamente partecipati del 25 ottobre e dell’8 novembre, – spiegano dal collettivo – torniamo in piazza per dire no allo smantellamento del consultorio di Sette Chiese e al progetto della Asl Roma 2 di trasformare uno spazio essenziale per l’autodeterminazione delle donne e di tutte le libere soggettività in un ambulatorio vaccinale del tutto estraneo alle finalità della legge del 1975 che ha istituito i consultori familiari”.

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In presidio sotto la Regione Lazio il prossimo 6 dicembre

I manifestanti si sono presentati questa mattina armati di decine di cartelli con un unico messaggio “i consultori non si toccano” declinato nei tanti aspetti che il consultorio dovrebbe offrire alla cittadinanza, dall’accoglienza agli spazi per giovani al servizio psico sociale. E ancora screening oncologici, vaccini, ginecologia.

Ognuno scritto su scatole e cartelli dove si legge anche “il consultorio non è un’azienda è un diritto” e ancora “vogliamo un consultorio ogni 20mila abitanti”. Una protesta che non si fermerà dicono i cittadini, che annunciano un presidio sotto la Regione Lazio per il prossimo 6 dicembre.

Roma, occupazione simbolica al consultorio della Garbatella: "Il consultorio non si tocca" 
un momento della protesta

“I consultori non sono ambulatori, – aggiungono dal collettivo – sono il frutto delle lotte che le donne hanno portato avanti per conquistare il diritto di decidere del proprio corpo. Sono presidi sociali, oltre che sanitari. I consultori offrono gratuitamente accoglienza, ascolto, aiuto. Intervengono a sostegno della maternità con strumenti dedicati, prevedono spazi dedicati ai giovani, in cui gli adolescenti possono entrare in relazione ma anche trovare gratuitamente supporto psicologico, su temi come bullismo e cyberbullismo, educazione all’affettività, sessualità, dipendenze, e in situazioni di abusi e violenza”.

I motivi della protesta

Un patrimonio per la comunità della Garbatella che aggiungono dal Collettivo: “la Asl Roma 2 intende distruggere, mascherando dietro l’alibi della mancanza di personale (che riguarda l’intero comparto sanitario, ma non riguarda specificatamente la struttura di Garbatella) il progetto di trasformare i due consultori dell’ottavo municipio in due ambulatori: un ambulatorio vaccinale (Sette Chiese) e un ambulatorio ginecologico-ostetrico (Lincei). A fronte di una legge che prevede un consultorio ogni 20mila abitanti, i circa 130mila abitanti dell’ottavo municipio non disporrebbero così più di alcun consultorio degno di questo nome”.

“Non arretreremo di un passo fino a che tutti i servizi non verranno riattivati”

“Oggi vogliamo chiarire che il consultorio ci appartiene, appartiene all’intera comunità di Garbatella, San Paolo, Ostiense, Marconi. Non arretreremo di un passo fino a che tutti i servizi non verranno riattivati. Al contrario andremo avanti, continuando a mobilitarci sul territorio in difesa del consultorio. Sabato 25 novembre ci uniremo alla marea transfemminista che scenderà in piazza a Roma contro la violenza di genere. Mercoledì 6 dicembre alle ore 17 saremo in presidio sotto la Regione Lazio, piazza Oderico da Pordenone a Roma” concludono dal collettivo di zona per la difesa del consultorio di Garbatella.