Anna Gabriella è tornata a casa dove i figli e i nipoti le sono a fianco dopo la terribile esperienza vissuta mercoledì scorso nel cimitero di Anzio sul litorale romano dove è stata legata, imbavagliata e lasciata in una cappella per quasi quattro ore.
E ora Anna Gabriella di 76 anni, vittima della violenza, parla a La Vita in Diretta, il programma condotto da Alberto Matano su Rai1 raccontando quello che ricorda di quei momenti da incubo.
Legata e imbavagliata nel cimitero di Anzio, Anna Gabriella racconta ‘scambiata per altra persona’
“Sono piena di lividi. Non si capisce, non si capisce la dinamica, perché mi hanno imbavagliato la bocca, le mani, le gambe” dice la donna salvata dal custode del camposanto che l’ha trovata riversa a terra in una cappella del cimitero con la bocca chiusa dal nastro adesivo e le mani legate dietro la schiena.
“Mi hanno preso in due. Mi hanno scambiato per qualche altra persona? – racconta Anna Gabriella – Io non lo so … Io non do motivo a nessuno. Noi siamo una famiglia per bene, glielo giuro”.
La donna non ha proprio idea di chi possa averla aggredita. “Se lo sapevo lo dicevo. Io ho un buio totale, non ricordo niente. Erano le 11.30 quando avevo finito da mio marito. Mi sono incamminata per andare via, poi il buio totale. Sono stata praticamente fino alle tre e qualcosa”.
“Volevano proprio ammazzarmi. Mi hanno buttato là dentro perché pensavano che non mi trovasse nessuno”
“Questo è qualcuno che mi ha scambiato per un’altra persona, perché a me volevano proprio ammazzarmi. Mi hanno buttato là dentro perché pensavano che non mi trovasse nessuno, così io piano piano mi spegnevo”, conclude Anna Gabriella.
Secondo una prima ricostruzione la donna come d’abitudine, mercoledì scorso parte da casa con la sua auto per arrivare al cimitero di Anzio e portare un fiore sulla tomba del marito morto anni prima. Stava per andare via quando è stata aggredita.
Alle 15 è stata ritrovata da un custode, o per alcuni da una signora di passaggio. I piedi fuori dalla cappella attirano l’attenzione dell’uomo che si avvicina e la vede a terra legata e imbavagliata.
Le mani strette nelle fascette e la bocca chiusa da un bavaglio. E’ sparita la borsa con le chiavi dell’auto che non è stata trovata, forse usata dai banditi per fuggire. Una rapina si è pensato in un primo momento. Le modalità tanto violente però fanno ipotizzare che la donna possa essere stata vittima di un tentativo di sequestro.
Ma chi e perché? La donna non ricorda niente forse tramortita dai malfattori o forse per lo stato di shock. Dagli accertamenti medici si esclude l’ipotesi di violenza sessuale e di abuso di sostanze stupefacenti. Sul caso indaga la Polizia.