Ieri lo sciopero dei trasporti, oggi quello dei tassisti. Protestano contro il decreto Asset, denunciano la scarsa sicurezza attorno alla stazione Termini, attraverso un esposto-segnalazione inoltrato a polizia ferroviaria, carabinieri e vigili urbani. E spiegano che, se il servizio taxi non funziona, soprattutto dopo le 22,30, lo si deve proprio a un problema legato alla criminalità nella zona intorno alla stazione più importante di Roma. Nella lettera, firmata da tutte le sigle dei sindacati di categoria ad eccezione della Cgil, si parla di «segnalazioni avanzate da associati circa continui fenomeni di criminalità, alcuni dei quali già denunciati alle competenti autorità, che mettono a repentaglio tassiste e tassisti nello svolgimento del loro servizio, nonché l’utenza in transito in attesa dei trasporti di linea e non di linea». Un problema di cui il Viminale è ben a conoscenza, visto che già nel Gennaio scorso il ministro Matteo Piantedosi, dopo l’aggressione ai danni di una turista israeliana, aveva varato l’operazione «Termini, zona sicura» per tentare di bloccare l’aumento di fenomeni criminali dentro e intorno alla stazione. Adesso anche i tassisti si dichiarano a rischio.