Situazione di allerta a Roma a seguito dell’attacco a Israele da parte di Hamas. Sebbene non siano state individuate minacce specifiche, la sicurezza è al massimo livello, con particolare attenzione rivolta al Ghetto ebraico, alla sinagoga e alle ambasciate israeliane in Italia.
Nel tardo pomeriggio di ieri, un vertice in prefetture ha innescato l’allerta massima per i luoghi simbolo. Palazzo Chigi ha ospitato una riunione dei ministri e dei vertici dell’intelligence per analizzare l’evento e pianificare la massima sicurezza.
Le misure di sicurezza a Roma per la guerra in Israele
Circolari informative sono state diffuse per coinvolgere prefetti e questori nell’azione di sensibilizzazione. Roma è attualmente il punto caldo del paese, con particolare attenzione al Ghetto ebraico, alla sinagoga, alle ambasciate in Italia e alla Santa Sede.
Questi obiettivi sensibili saranno monitorati con maggiore scrupolo. Lamberto Giannini, il prefetto, ha convocato una riunione straordinaria per garantire la protezione dei luoghi simbolo israeliani.
Nonostante l’assenza di minacce specifiche, è stato deciso di rafforzare la sicurezza presso obiettivi istituzionali e religiosi legati a Israele e alla Comunità Ebraica. L’attenzione è stata anche rivolta ai paesi vicini all’area di crisi o potenzialmente interessati alla stessa.
Le parole di Gualtieri
Il sindaco Gualtieri ha espresso piena solidarietà a Israele e alle vittime dell’attacco da parte di Hamas, sottolineando la necessità di un’azione immediata della comunità internazionale per fermare la violenza e prevenire l’escalation.
Il sindaco ha affermato che sarà attiva una sorveglianza costante, 24 ore su 24, sui luoghi di culto, sulle sedi diplomatiche e sulle scuole nel Ghetto e nelle vicinanze.
Il 16 ottobre, inoltre, segna l’80º anniversario del rastrellamento del Ghetto di Roma, un evento significativo nella storia della comunità ebraica. La cerimonia commemorativa sarà attentamente monitorata per garantire la massima sicurezza.