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Latina, “Se non paghi la droga ti facciamo stuprare”: un automobilista si ferma e salva una 18enne

Un debito di droga e la minaccia terribile: “Paga o ti facciamo stuprare“. Sequestrata in auto e picchiata da due giovani la vittima una 18enne è riuscita a scappare dall’aggressione avvenuta sotto un ponte in provincia di Latina, grazie all’intervento di un uomo che passando in macchina ha capito che qualcosa non andava.

La ragazza è corsa tra i campi ed è arrivata tra i casolari per cercare di chiedere aiuto. E’ stato di nuovo l’automobilista di passaggio a raggiungerla e dare l’allarme facendo scattare i soccorsi e le indagini dei carabinieri che hanno individuato i due responsabili del raid avvenuto in provincia di Latina nella notte tra il 30 e il 31 luglio scorso.

Un ragazzo di 20 anni e uno di 17. Per il minorenne è stata disposta la misura della permanenza in una comunità, per il maggiorenne l’obbligo di firma alla Stazione dei Carabinieri di Priverno.

Leggi anche: Conosce 16enne sui social, poi la violenza nel parco a Guidonia: arrestato 25enne

Le indagini durate due mesi sono iniziate nella notte del 31 luglio scorso, all’ospedale Santa Maria Goretti, dove poco prima la 18enne era arrivata in ambulanza e aveva raccontato di essere stata aggredita da due giovani che con l’inganno, l’avevano fatta salire in auto portandola in zona Ceriara di Sezze.

La ricostruzione dell’aggressione

carabinieri latina

Dalle indagini dei Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Latina è stato possibile ricostruire che, la sera tra il 30 e il 31 luglio, la diciottenne, che si trovava con altri amici in una piazza a Pontinia, è stata avvicinata e con un una scusa fatta salire a bordo di una auto, sulla quale c’erano anche dei ragazzi che lei conosceva fin da piccola.

Una volta salita in auto, i passeggeri seduti dietro e conoscenti della vittima, sono stati fatti scendere a pochi metri di distanza e la giovane vittima è rimasta da sola con i due.

II 20enne al volante sarebbe quindi partito per raggiungere un posto isolato in aperta campagna, zona Ceriara di Sezze, dove si è fermato sotto un ponte.

L’altro passeggero nel frattempo aveva preso il telefono della vittima e lo aveva gettato dal finestrino con l’auto in corsa. Poi avrebbe iniziato a minacciare la ragazza. “Se non paghi la droga ti facciamo stuprare”.

Botte e minacce: “accoltelliamola”

La giovane ha reagito provando a scappare dall’auto ma le portiere erano bloccate. A quel punto, si è allungata verso il cruscotto ed è riuscita ad afferrare le chiavi per cercare di fuggire.

A quel punto i due l’avrebbero iniziato a colpire più volte la ragazza sul corpo, alla testa e alle gambe. Mordendola anche sulle mani e ripetendo “accoltelliamola” dopo che uno dei due aveva afferrato un coltello dal vano portaoggetti. 

L’intervento dell’automobilista di passaggio

La salvezza è arrivata quando un automobilista che passava in zona si è accorto dell’aggressione e ha fatto retromarcia. La ragazza, approfittando della distrazione dei due aguzzini, è riuscita a scappare scappare nei campi, portando con sé le chiavi dell’auto e dirigendosi verso Sezze in cerca di aiuto.

L’automobilista ha chiesto aiuto a un suo conoscente che lo ha raggiunto sul luogo ed è poi riuscito a prestarle soccorso e chiamare il numero di emergenza 112 e l’ambulanza.

Intanto gli aggressori sono riusciti a scappare in auto usando la chiave elettronica.

Le ordinanze cautelari per i due responsabili

Dopo una meticolosa ricostruzione dei fatti e, a conclusione di un’articolata attività d’indagine tra Pontinia, Sezze e Priverno, coordinata dal sostituto procuratore di Latina, Giorgia Orlando, i Carabinieri della Compagnia di Latina, guidati dal Capitano Paolo Perrone, hanno dato esecuzione a due ordinanze cautelari.

Per il minorenne la misura della permanenza in una comunità, per il maggiorenne l’obbligo di firma alla Stazione dei Carabinieri di Priverno. La posizione del minorenne spiegano gli inquirenti è quella più compromessa, dal momento che il giovane già con precedenti per droga, è accusato di essere colui che ha architettato tutto. Sarà il Tribunale dei minorenni di Roma a decidere sul suo destino giudiziario.

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