Home NOTIZIE ATTUALITÀ Regione Lazio, proposta la Festa dei figli e un premio per i...

Regione Lazio, proposta la Festa dei figli e un premio per i più meritevoli

pnrr regione lazio

Nella Regione Lazio, è in corso una discussione su una nuova proposta di legge che potrebbe portare all’istituzione della “Festa Regionale dei Figli” e all’assegnazione di premi ai giovani più meritevoli. Questa iniziativa, presentata dal consigliere della Lega Angelo Tripodi, ha recentemente avviato il suo percorso in commissione presso il Consiglio regionale del Lazio, suscitando un acceso dibattito politico.

Un premio per i più meritevoli

Imagoeconomica 1738567 scaled

La proposta di Tripodi prevede diversi aspetti significativi, tra cui l’istituzione del “Premio Regionale del Figlio o della Figlia del Lazio”. Questo premio sarebbe destinato ai giovani residenti nella regione che si sono distinti per il loro impegno in vari settori, tra cui sociale, assistenziale, economico, sanitario e sicurezza.

La proposta prevede una copertura finanziaria di 50.000 euro per il premio, che sarebbe consegnato direttamente dal Presidente della Regione in occasione della celebrazione della “Festa Regionale dei Figli” dopo la valutazione da parte di una commissione dedicata.

L’annuncio della proposta ha scatenato reazioni diverse all’interno del Consiglio regionale. Coloro che sostengono l’iniziativa vedono nella “Festa dei Figli” un’opportunità per celebrare i giovani talenti e promuovere modelli positivi all’interno della comunità. Angelo Tripodi assicura che questa festa non ha nulla di nostalgico o ideologico, ma è un’occasione per coinvolgere tutti i cittadini residenti del Lazio senza discriminazioni.

La reazione dell’opposizione

D’altra parte, l’opposizione ha espresso preoccupazioni riguardo alla proposta. Eleonora Mattia, consigliera regionale del Partito Democratico, ha sollevato dubbi sulla possibilità di creare una discriminazione tra ragazze e ragazzi. Inoltre, Valerio Novelli del Movimento 5 Stelle ha criticato l’iniziativa, ritenendola non urgente e sospettando che potrebbe favorire i figli delle famiglie tradizionali, come sembrerebbe suggerire la premessa della proposta di legge.