Qui la copertina che introduce al tema della puntata di Extra del 26 Settembre 2023 “Da Alitalia a Ita, quando “decolla” la nuova compagnia?”
“Il trito repertorio giornalistico definisce la vicenda Alitalia una telenovela, anche se c’è chi ironizzando la paragona al gioco dell’oca: in fondo cambiano vicende e protagonisti ma poi si riparte sempre dal via, ovvero dallo Stato che da decenni paga errori ed inefficienze nella gestione dell’ex compagnia di bandiera.
Di certo il lungo addio a questo simbolo un tempo luminoso del prestigio italiano dopo oltre 70 di gloriosa carriera assume sempre più i contorni di un vero e proprio pasticcio. La parabola è comune a quella di tante eccellenze decadute del nostro paese: nata nel 1946 con il nome di “Aerolinee Italiane Internazionali“, Alitalia è protagonista di autentici momenti di gloria fino a metà degli anni ’90, con la prima crisi economica che evidenzia le fragilità di un autentico gigante d’argilla: schiacciata dai costi e dai limiti manageriali la compagnia inizia l’epoca dei matrimoni, prima con Klm e poi SkyTeam, che però durano poco e alla fine torna sempre in gioco lo stato italiano. Dal 1996 inizia l’epoca della privatizzazione in due tranche fino all’arrivo dei capitani coraggiosi di Cai, la nuova Compagnia aerea italiana che nel 2009, complice le suggestioni di una campagna elettorale tutta incentrata sulla difesa dell’italianità, fece naufragare la cessione ad Air France: alla fine gli azionisti italiani aprirono comunque le porte ad un partner straniero ma ne 2014 Etihad gettò la spugna e così sarà ancor lo Stato a garantire la continuità, prima entrando di nuovo nel capitale societario e poi concedendo prestiti ponte per fronteggiare l’assenza di liquidità.
Vista da lontano, una storia pluridecennale costata oltre 13 miliardi di euro e un continuo slalom tra le norme europee molto attente a far rispettare le norme sulla concorrenza. Il resto è storia recente: Ita prende il posto di Alitalia ma a inizio anno il governo formalizza l’ennesima partnership straniera, premessa ad una cessione a Lufthansa. Ora la parola spetta a Bruxelles che dovrebbe esprimersi sull’operazione, mentre per i lavoratori il futuro resta incerto: nonostante le promesse ripetute ad ogni campagna elettorale, solo una parte degli ex dipendenti sono stati riassorbiti mentre i vertici chiamati in tribunale per le relative cause negano vi sia continuità tra le due compagnie.”
Per rivedere la puntata integrale clicca qui: PUNTATA EXTRA.