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Statuto Regione, la maggioranza capitolina chiede la promozione dell’antifascismo

Con una mozione approvata ieri, le forze della maggioranza di centrosinistra in Campidoglio impegnano il sindaco Roberto Gualtieri e la giunta comunale di Roma Capitale a promuovere presso il Consiglio regionale del Lazio l’introduzione dell’espresso riferimento al valore dell’antifascismo nello Statuto regionale.

L’iniziativa ha preso slancio grazie alla proposta di legge presentata in Consiglio regionale dalla consigliera del Partito Democratico Eleonora Mattia. La sua proposta mira a sancire il valore dell’antifascismo come parte integrante degli ideali democratici della regione.

In una nota Valeria Baglio, capogruppo Pd in Campidoglio, e Riccardo Corbucci, presidente della commissione Roma Capitale, statuto e Innovazione tecnologica spiegano che “con questo atto la maggioranza di Roma Capitale impegna inoltre la Giunta Gualtieri ad escludere da qualsiasi tipo di incarico istituzionale i soggetti che si richiamino all’ideologia neofascista, alla sua simbologia, alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale e di escludere da qualsiasi tipo di beneficio, finanziato o concesso dal Comune o con fondi regionali, nazionali ed europei i soggetti e le organizzazioni che abbiano richiami all’ideologia neofascista, alla sua simbologia, alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale nel loro statuto, sui siti internet e sui social network”.

Il caso De Angelis

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Francesco Rocca

La mozione arriva a poche settimane dalle dimissioni del l responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio, Marcello De Angelis, che il presidente Rocca, in una nota, ha commentato così: “Prendo atto delle dimissioni di Marcello De Angelis dal ruolo di capo della comunicazione istituzionale della Regione Lazio. Lo ringrazio per il prezioso lavoro svolto finora e per il senso di responsabilità dimostrato. Così come ha la mia gratitudine – aggiunge – per aver messo al riparo l’istituzione che presiedo dalle inaccettabili strumentalizzazioni di queste settimane, pagando il prezzo per una canzone scritta 45 anni fa e rispetto alla quale ha manifestato pubblicamente tutto il suo imbarazzo e orrore. Testo, peraltro, già noto quando in passato aveva ricoperto ruoli come quello di parlamentare e direttore di testate”. “Posso testimoniare in prima persona l’evoluzione della personalità di De Angelis. Un percorso di maturazione, di autoconsapevolezza e di trasformazione interiore. Sicuramente tutto questo non può cancellare il suo passato, ma ha forgiato e continuerà a formare il suo presente e il suo futuro”.

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