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Piano Casa di Roma Capitale, l’Agenzia sociale aumenterà la reperibilità di alloggi privati per chi è in emergenza

Roma cambio totale
Roma cambio totale

Tra le strategie del Piano Casa di Roma Capitale c’è l’Agenzia sociale, ovvero un organismo che sia in grado di avvicinare la domanda di casa da parte di famiglie in emergenza all’offerta dei piccoli proprietari. Infatti l’incontro tra domanda ed offerta, l’incremento degli alloggi privati in locazione agevolata, il supporto della stipula dei contratti a canone concordato sono alcuni dei punti che caratterizzano questa Agenzia.

Nella delibera si legge che sarà “un nuovo soggetto che ha come fine il consentire una collaborazione virtuosa tra soggetti pubblici e privati e incentivare il ricorso a strumenti innovativi”. Tra ciò che dovrà essere fatto, ci sarà la definizione di un elenco di persone che potranno essere coloro che saranno gli utilizzatori degli alloggi in housing sociale e da questa lista poi si dovrà attingere facendo attenzione che non vengano esclusi i nuclei con redditi più bassi rispetto ai massimi stabiliti dal bando, che dovrà prevedere canoni definiti con accordi integrativi con i sindacati”.

Con l’Agenzia ci sarò anche la possibilità di “effettuare un’opera di mediazione con la proprietà dell’immobile – si legge nel documento – per giungere a una risoluzione extragiudiziale della controversia e prevenire il provvedimento di sfratto”. Sarà possibile poi anche “predisporre servizi di consulenza e assistenza in favore degli inquilini”.

Le parole di Marco Di Stefano

“Vorrei ricordare all’assessore Zevi – ha detto Marco Di Stefano, consigliere Udc-FI – che a metà anni ’90 il consiglio comunale decise di approvare una soluzione del tutto simile. Un’agenzia per gli affitti che venne affidata al seppur bravo e per bene Pippo Mannino. Purtroppo, in due anni, quell’agenzia riuscì a far stipulare forse un solo contratto di locazione e poi venne chiusa. Ecco, non vorrei che si volesse ricalcare quell’operazione, un modo per creare un nuovo carrozzone sul quale far sedere quelle organizzazioni che spesso troviamo sotto al Campidoglio, con i tamburi, a fare richieste di ogni genere. Non vorrei si costituisse una grande conferenza di sindacati”.

“La soluzione migliore – dice – e che credo sarà sufficiente, è quella di utilizzare un pezzo dello staff di assessorato, rafforzato certo, internalizzando le funzioni dell’agenzia che volete creare. Non faremmo un soldo di danno, anzi ne risparmieremmo facendo un favore ai cittadini romani”.