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Comunicazione ipnotica pandemica (con Damiano Chiesa e Ferruccio Gobbato)

Ferruccio Gobbato, psicologo e psicoterapeuta e Damiano Chiesa psicologo del “Comitato Nazionale Psicologi per l’Etica, la Deontologia e le scienze umane”, che abbiamo intervistato qui e qui , sul sito del comitato si legge:

Portare la piena trasparenza, Qual è il punto?

Si certo, molti medici e personale sanitario si sono prodotti in questa emergenza come, e probabilmente di più del solito, per curare … certo.

Ma non è questo il punto.

Il punto è che il sistema sanitario, nella sua cultura generale e complessiva, in questa emergenza sanitaria ha mostrato chiaramente, e drammaticamente, contemporaneamente la sua arroganza e la sua grossolana mediocrità.

Miscuglio, quello tra arroganza e grossolanità, terribile sempre ma figuriamoci se riguarda una istituzione dello Stato così importante.

Per questo motivo, essendo la questione che è da portare a piena trasparenza una questione culturale, strutturale, è necessario portare particolare attenzione al sistema sanitario ed alla sua cultura ed organizzazione.

La psicologia è certamente la prospettiva che può e deve portare la critica decisiva a quell’arroganza e a quella grossolana mediocrità.

L’ipnosi e la comunicazione ipnotica

Ferruccio Gobbato, svela i meccanismi della comunicazione ipnotica, che riesce a inculcare pensieri e a suscitare azioni nelle persone, senza che se ne rendano conto. Molti di questi meccanismi li conosciamo molto bene, perché ne siamo bombardati da decenni, si pensi ai messaggi subliminali di TV, cinema e video, giusto per fare un esempio. Quello che non sappiamo invece è come queste tecniche siano state utilizzate in maniera massiccia durante la pandemia per indirizzare e controllare l’opinione pubblica e i comportamenti dei cittadini. Il dott. Gobbato lo spiega molto bene e porta degli esempi eclatanti, inizia spiegando che cosa è l’ipnosi per poi arrivare alla comunicazione ipnotica utilizzata durante la pandemia.

Il disimpegno morale

Damiano Chiesa invece si focalizza sul cosiddetto disimpegno morale

Negli anni ’90 Alber Bandura elaborò una teoria dello sviluppo morale in cui entrano in gioco fattori individuali-personali e ambientali-sociali. In questa prospettiva la moralità è organizzata in parte da controlli interni e auto-sanzioni che costituiscono la coscienza di ciascuno: sono questi che impediscono di trasgredire le norme morali. Esistono tuttavia dei meccanismi in grado di disimpegnare selettivamente il controllo interno e le auto-sanzioni liberando l’individuo dai sentimenti di autocondanna e di colpa, che sono lesivi per l’autostima, nel momento in cui viene meno il rispetto delle norme. Questo processo prende il nome di disimpegno morale.

La teoria elaborata da Bandura dimostra tutta la sua attualità se si rievocano eventi di cronaca recente in cui si assiste ad espressioni sempre maggiori di violenza fisica o verbale. Gli atti di bullismo tra i giovanissimi, i comportamenti violenti fini a sé stessi verso i più deboli e le manifestazioni di violenza verbale sui social (solo per fare alcuni esempi) possono trovare nei meccanismi di disimpegno morale una spiegazione della loro sempre maggiore diffusione.

Cosa significa “disimpegno morale” in parole semplici? Significa fare del male ma essere convinti di fare del bene, di essere nel giusto. Non vi ricorda quanto è successo in Pandemia? Per esempio le famiglie che hanno lasciato fuori di casa i non vaccinati a Natale, hanno fatto del bene o del male? Erano convinti di fare del bene o di fare del male?