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I danni del farmaco sperimentale (con Silvio Sposito)

 

Torna in trasmissione, Dott. Silvio Sposito – Specialista in endocrinologia e medicina nucleare e porta con sé le ultime novità, articoli e studi sul farmaco sperimentale, il cosiddetto vaccino, sulle morti covid e sull’immunità naturale.

In Israele zero morti per il solo covid

Iniziamo da Israele dove secondo i dati del ministero della salute ci sono stati Zero morti di solo covid. Nessun morto tra i 18 e i 49 anni di solo covid, nemmeno uno, avevano tutti almeno un’altra patologia.

Si evince da una richiesta di accesso agli atti, alla quale il ministero ha replicato così:

“Dei morti per coronavirus per i quali è stata condotta un’indagine epidemiologica e per i quali è stata fornita una risposta riguardo le malattie pregresse, ci sono stati zero morti di età compresa tra 18 e 49 anni senza alcuna malattia pregressa.

Il ministero israeliano non afferma che nessun under 50 sia morto solo a causa del Sars- Cov-2; ammette, però, che delle vittime che ha preso in esame, non ce n’era manco una che non soffrisse di almeno un’altra patologia.

Da “La Verità del 30 maggio 2023”:

In Italia invece secondo l’Istat che ha da poco pubblicato il report sulle cause di morte nel primo anno di pandemia. l’ente di statistica ha certificato che per l’83% degli under 50 spirati nel 2020, in seguito a una diagnosi di Covid, quest’ultimo è stato davvero «la causa diretta del decesso». Però oltre 73.000 vittime del Sars-Cov-2, indipendentemente dalla loro età, sono classificate come «virus identificato». Insomma, positive al tampone. Ve ne sono oltre 4.700, addirittura, per le quali il virus non è stato nemmeno identificato, ma che finiscono nel calderone dei morti di Covid. Mentre per 11.000 vittime il covid è stato una concausa.

Insomma in Israele non hanno trovato nemmeno un morto senza altre patologie, mentre qui in Italia secondo l’Istat 8 su 10 sarebbero stati uccisi direttamente dal virus. Questa differenza è impossibile, quindi chi sbaglia Israele o l’Italia?

I guariti non andavano vaccinati

Uno studio italiano certifica, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che i guariti non andavano vaccinati, perché già protetti dalle cellule T, come da mio articolo del maggio 2020.

 Il gruppo di ricercatori è stato guidato da Antonino Mazzone, a capo del Dipartimento di Area medica dell’ASST Ovest Milanese. Quest’ultimo ha dichiarato: «Non c’era nessun lavoro di medicina basata sull’evidenza a dimostrare che vaccinare i guariti dall’infezione avrebbe prodotto loro dei benefici. Nonostante questo, andando persino contro i principi di Galileo, la politica adottò contro la scienza la vaccinazione di tutti». Dallo studio emerge che la protezione dei guariti arriva dagli anticorpi, ma soprattutto da cellule T della memoria: “soldati” del sistema immunitario che anche a lungo termine riescono a riconoscere Sars-CoV-2, guidando e mantenendo una risposta antivirale “senza differenze significative” rispetto ai vaccinati.

Miocarditi e danni del cosiddetto vaccino

Passiamo poi ad uno studio sulle miocarditi nei giovanissimi e sul rischio futuro di attacco di cuore. Il Wall Street Journal finalmente inizia a parlare apertamente dei danni da vaccino, tirando fuori le prove che il governo era a conoscenza di persone gravemente danneggiate a causa di i vaccini COVID-19 e ha scelto di proposito di non fare nulla per risolvere il problema. Ancora uno studio Coreano sulle miocarditi, uno sui vaccinati che si infettano e ammalano più facilmente.

Infine un medico esperto di terapia intensiva denuncia milioni di morti e parla di catastrofe umanitaria: milioni di vite perse a causa della soppressione delle terapie domiciliari precoci, milioni di persone morte in tutto il mondo a causa dei vaccini e ora epidemie di lesioni da vaccino e long Covid, per i quali non esistono cure.