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Dopo il murale anche il mausoleo abusivo per Nicholas Brischetto: nel cimitero telecamere, panchina e maxi tendone

Una tenda parasole con il nome Nicholas tra due corone d’oro, una gigantografia con il ragazzo e la sua auto del cuore, prato finto e una panchina. Tutto davanti al loculo dove è sepolto Nicholas Brischetto al cimitero di Prima Porta a Roma. E tutto abusivo.

La composizione è stata realizzata dalla famiglia del ragazzo con tanto di lampade a led e telecamere e notata da Fanpage nel cimitero Flaminio – Prima Porta davanti al quale era stata organizzata una sfilata a suon di rombi di motore in omaggio a Nicholas Brischetto morto in un incidente d’auto sul Grande raccordo anulare di Roma dopo essersi schiantato a folle velocità con la sua Audi.

Una supercar come la Orus gialla immortalata nel murale abusivo stile Miami, poi rimosso, con palme e tinte da tramonto caraibico accanto al volto del ragazzo tragicamente scomparso. Una celebrazione che dai funerali del 21enne è proseguita poi anche nel cimitero.

Il mausoleo abusivo per Nicholas Brischetto al cimitero del Flaminio

Il “mausoleo” per Nicholas sarebbe stato iniziato in autunno. A gennaio, spiega Fanpage, c’era il tendone, l’altare, gli arredi e le telecamere. Poi all’allestimento sono stati aggiunti il tappeto verde, vasi di fiori che delimitano l’area e una grande lampada alimentata dall’energia solare.

L’opera però non sarebbe stata autorizzata, e il padre di Nicholas contattato ha spiegato che il tendone ripara anche le lapidi attorno a quella del figlio “i parenti ci hanno ringraziato” e aggiunge che “se qualcuno vuole usare la nostra panchina è il benvenuto”.

I parenti: “Ama ci ha detto di toglierlo, ma solo a parole”

Durante il colloquio dalla telecamera una voce avverte: “Sono la zia di Nicholas, se il giornalista non se ne va chiamo la polizia”. Non arrivano le forze dell’ordine, ma il papà del ragazzo con due zie che ammettono il torto: “Ama ci ha detto di toglierlo, ma solo a parole. Finché non vediamo qualcosa di scritto non facciamo nulla”.

E infine il padre di Nicholas conclude: “Se Ama mi scrive deve prima intervenire su tutte le altre strutture abusive nel cimitero. Non siamo mica gli unici”.