È arrivato l’annuncio di Antonella Polimeni, la rettrice dell’università La Sapienza di Roma. «Il tavolo con Regione Lazio e atenei per il caro affitti si riunirà per la prima volta giovedì prossimo». Aveva promesso agli studenti in protesta sotto la Minerva per il caro affitti di farsi portavoce delle loro richieste e così è stato. Allo stesso tavolo si siederanno anche gli universitari e il Comune di Roma.
Ci sarà da discutere su varie questioni. «Penso che serva una collaborazione di tutte le istituzioni e un monitoraggio costante della situazione – dice Polimeni al Corriere della Sera -, gli atenei come Sapienza sono a disposizione per una questione che non è solo di legalità, ma anche di civiltà». Perché si parla di legalità? Perché gli affitti in nero sono una parte del problema.
Affitti in nero
All’inizio dell’anno accademico la Guardia di Finanza ha sanzionato 13 proprietari di immobili che ospitavano studenti senza contratti regolari. «Il nostro ateneo è da sempre a disposizione per la condivisione dei dati, la collaborazione con la Guardia di Finanza è costante, anche ad esempio per le verifiche delle certificazioni Isee. Qualche anno fa Sapienza, insieme a Tor Vergata e Roma Tre, ha collaborato con la Finanza e l’Agenzia delle Entrate alla realizzazione del vademecum “Studia e vivi Roma”, proprio per promuovere una maggiore conoscenza delle diverse tipologie di contratto d’affitto, la loro convenienza economica e i rischi di incorrere nell’illegalità».
Ecco il consiglio
«Di informarsi negli uffici dell’ateneo, abbiamo anche un servizio di intermediazione immobiliare. Forse dovremmo aumentare la comunicazione alle matricole fuori sede anche prima delle loro eventuali immatricolazioni. Quest’anno quando allestiremo le giornate di orientamento potremmo prevedere un punto informativo sui servizi che Sapienza offre per la ricerca degli alloggi. La comunicazione non è mai troppa».
