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Roma di Giorno con Giuseppe Mallozzi – Puntata di Giovedì 27 Aprile 2023

Roma di Giorno con Elisa Mariani – Puntata di Giovedì 27 Aprile 2023

LATINA, CORRUZIONE: ATTESA PER GLI INTERROGATORI DI GARANZIA ALL’EX GIP CASTRIOTA E COLLABORATORI

Ospite in collegamento Giuseppe Mallozzi, Direttore di “TempoReale.info”

Si concluderà giovedì, direttamente presso il Tribunale di Perugia, il ciclo degli interrogatori di garanzia per i clamorosi arresti di giovedì scorso che hanno coinvolto l’ex Gip del Tribunale di Latina Giorgia Castriota e due collaboratori.

A comparire davanti al Gip del Tribunale di Perugia sarà Natalia Giubilei Stefania Vitto, la consulente romana ed amica dell’ex Gip del Tribunale di Latina Giorgia Castriota che, coinvolta nell’indagine sull’affidamento degli incarichi da parte del magistrato originario di Cosenza, è stata l’unica a beneficiare dei domiciliari. Sarà importante verificare il comportamento processuale della donna, anche lei costretta a versare somme di danaro e regalie al Gip Castriota per sdebitarsi delle parcelle d’oro ricevute con l’intento di svuotare la consistenza economica di alcune società del nord della provincia di Latina nel mirino, dal 2018, della Procura con alcuni reati tributari. Nei primi interrogatori di garanzia che si erano svolti nella giornata di lunedì erano stati sentiti nel carcere romano di Rebibbia dal Gip Giubilei la dottoressa Castriota e, ancor prima, il suo ex compagno e consulente Silvano Ferraro.

“Assistiti dagli avvocati Giuseppe Valentino, Leone e Paolo Zeppieri, – ha spiegato Giuseppe Mallozzi, Direttore di TempoReale.Info – i due, in carcere con le accuse di corruzione per atti contrario ai doveri di ufficio, corruzione in atti giudiziari e induzione indebita a dare o promettere utilità, avevano risposto a tutte le domande del Gip Giubilei e le loro riposte sono state secretate”.

L’ex Gip Castriota e Ferraro hanno cominciato a collaborare in rapporto alla chilometrica ordinanza di custodia cautelare chiesta dal Sostituto procuratore umbro Gennaro Iannarone e dopo i sequestri effettuati giovedì scorso presso il Tribunale di Latina dalla Guardia di Finanza di Perugia? Qualcosa di più si saprà già mercoledì quando il Gip Giublei si pronuncerà sulla richiesta dei legali della Castriota e di Ferraro di beneficiare almeno degli arresti domiciliari.

Nei riguardi della coppia l’ordinanza del Gip Giubilei non era stata tenera. Era stata accusata di aver dato vita ad un “un gruppo ben strutturato che si è mosso con l’obiettivo di conferire incarichi al secondo, cioè a Ferraro, o comunque ad amici compiacenti, al fine di percepire compensi in procedure relative alla gestione di società con una solidità economico-finanziaria nella quali c’è una marea di soldi da spartirsi”. Insomma lo scopo ultimo di questa intesa era quello di dirottare una parte dei soldi “a Castriota, che quelle nomine ha favorito ed avallato, in completa violazione di legge ed in esecuzione di un disegno criminoso ben delineato, che suggerisce l’esistenza di uno schema collaudato che va avanti da anni e che, verosimilmente, si è realizzato, come dovrà essere verificato, anche in altre occasioni”.

Se il consiglio dell’ordine degli avvocati di Latina subito dopo gli arresti aveva censurato l’illegittimo e perdurante conferimento delle perizie da parte del Tribunale di Latina, ora a parlare è la presidente dell’Ordine dei commercialisti e revisori contabili Raffaella Romagnoli. Sottolinea come “nessuno degli arrestati sia iscritto all’albo di Latina” e, manifestando piena fiducia nella capacità della magistratura e degli inquirenti di fare luce sull’intera vicenda e ribadendo la natura squisitamente personale della responsabilità penale, spera che non si verifichino “nuove penalizzazioni generaliste di categoria che vadano a colpire i commercialisti pontini, come accaduto purtroppo nel 2015 a seguito del caso Lollo. Anzi, siamo convinti – conclude il presidente dell’Ordine dei commercialisti – che proprio in ragione di questa vicenda, si debbano tornare a valorizzare, anche in ambito giudiziario, gli iscritti all’Ordine dei commercialisti di Latina”.

 

PONZA, QUESTIONE DISSALATORE DELL’ACQUA: SCONTRO TRA ACQUALATINA E COMUNE PER L’INIZIO DEL LAVORI

Il sindaco di Ponza, Franco Ambrosino, ha chiesto ed ottenuto l’intervento del Prefetto di Latina perché l’inizio dei lavori per l’installazione di un impianto di dissalazione mobile dell’acqua (da parte di Acqualatina), diventerebbe una “sciagura” per la prossima stagione turistica. Il dissalatore in questione dovrebbe sorgere in località Cala Dell’Acqua, nella frazione delle Forna.

“ Il primo cittadino isolano ha voluto che fosse il dottor Falco a mediare con l’Egato 4,- ha spiegato Giuseppe Mallozzi – l’ente gestore e le imprese appaltatrici che hanno ribadito la necessità di installare un dissalatore nella zona settentrionale di Ponza per evitare di lamentare gravi perdite economiche sulla scorta di finanziamenti regionali concessi e di gare d’appalto espletate e concluse abbondantemente da tempo”.

Il tavolo tecnico presieduto dal Prefetto ha dovuto registrare due posizioni differenti: Ponza ha bisogno di un impianto autonomo per la dissalazione dell’acque per abbattere gli ingenti costi sinora affrontati da Acqualatina per il trasporto del prezioso liquido da Napoli a bordo delle bettoline, ma il Comune ha osservato come il cantiere non andasse aperto alla vigilia della stagione turistica. La difesa di Acqualatina è stata nota: i ritardi per la realizzazione dell’opera sono imputabili alle difficoltà procedurali sinora sorte, alle azioni di contrasto giudiziarie a fronte di alcuni ricorsi presentati (m a bocciati) da privati davanti il Tar e alle immancabili ma “inspiegabili” lungaggini operative. Il tavolo tecnico coordinato dal Prefetto di Latina Falco ha condiviso la necessità, dunque, di contenere, quanto più possibile, sia i disagi per la stagione turistica sia le perdite economiche per i ritardi nella realizzazione dell’opera. Pertanto, il piano di azione elaborato da questo vertice ha previsto una fase iniziale di lavori di perforazione in località Cala dell’Acqua con una conclusione prevista intorno al 20 maggio prossimo. Solo successivamente, all’esito di questi interventi e sulla scorta delle condizioni geologiche rilevate dai tecnici delle imprese incaricate da Acqualatina, verrà definita e programmata la seconda fase dei lavori.

 

CINEMA, A VENTOTENE IL PRIMO CIAK DEL SEQUEL “FERIE D’AGOSTO”

Una coppia di sposi che esce dalla chiesa di Santa Candida dopo essere diventati marito e moglie. E non due coniugi qualunque:  Christian De Sica e Sabrina Ferilli. Questa la prima scena girata martedì 25 aprile a Ventotene del film “Un altro ferragosto”, il sequel di “Ferie D’Agosto”. Il primo ciak scattato nel giorno della Liberazione dunque e, più precisamente, in piazza Chiesa dove il regista Paolo Virzì ha dato simbolicamente il primo colpo di manovella. Il raffinato regista livornese si trovava a Ventotene almeno da una settimana e ha scelto come suo quartier generale l’hotel Mezzatorre in piazza Castello. Virzì con i suoi più stretti collaboratori (spicca tra questi la bravissima scenografa Sonia Peng) sta mettendo a punto la macchina organizzativa del film che, dopo 28 anni, ha la pretesa di ripetere le gesta vincenti di “Ferie D’Agosto” che contribuì all’epoca – il film uscì nelle sale due anni più tardi – a rilanciare una nuova veste di Ventotene sul piano turistico.

I principali protagonisti del cast (di altissimo livello artistico)sono, oltre a De Sica e alla Ferilli, Silvio Orlando, Rocco Papaleo e Laura Morante. Importanti anche le comparse che la produzione, la Lotus Production e la Leone Film Group Company, in stretta collaborazione con la Latina Film Commission, ha individuato subito dopo Pasqua in due selezioni promosse presso l’ecoalbergo “Approdo di Ulisse” in via Appia a Scauri e presso il Palamarina di Gaeta.

Nel cast de Un altro ferragosto” ci saranno molti degli attori del favoloso cast del 1995 di “Ferie d’agosto”. Fanno eccezione due dolorose assenze, quelle di Piero Natoli (Marcello) e del grande Ennio Fantastichini (Ruggero), prematuramente scomparso quest’ultimo nel 2018 a causa di una fulminante leucemia. Sicuramente “Ferie d’agosto” è stato il film meno autobiografico di Virzì rispetto alle ambientazioni toscane dei primi “Ovosodo” e “La Bella vita” e, confrontandosi con il genere della commedia italiana, infila qua e là notazioni personali come la connotazione politica dei suoi personaggi . Nel film che ha contribuito oltre un quarto di secolo fa a rilanciare Ventotene negli più importanti canali italiani di promozione turistica, le protagoniste furono due famiglie romane decisamente contrapposte.

La vacanza era l’elemento narrativo comune denominatore con sullo sfondo un’amarezza di sfondo ed un sottotesto politico. Virzì si è sforzato a far ridere il suo pubblico ma delineò un ritratto feroce dell’Italia anni ’90, forse più disillusa ma non meno cialtrona del decennio precedente. La forte connotazione politica dei personaggi (Silvio Orlando) era un giornalista o almeno un collaboratore dell’Unità. Faceva parte di quella sinistra dolente, dal passato lievemente fricchettone, e tutto sommato benestante (anche perché negli anni ’90 gli operai non andavano in vacanza a Ventotene) e gli extracomunitari – l’argomento dell’immigrazione clandestina e dell’accoglienza era stato drammaticamente profetizzato da Virzì – ci arrivavano solo per svolgere lavori umili come quello dell’ambulante. In quella pellicola i Molino erano personaggi sfaccettati, contradditori, in crisi: i loro vecchi valori erano messi in discussione dal mondo e, in primis, dalla loro coscienza. Non sapevano chi erano, da dove venivano e dove stavano andando. I Mazzalupi, la famiglia romana rivale, lo sapevano invece benissimo. Erano danarosi e benestanti, venivano dalla terra dei ‘burini’ e non avevano nessuna intenzione di tornarci.

I correttivi, per non mettere tutto il bene da una parte e tutto il male dall’altra, furono i personaggi di Marcello (Piero Natoli) e di Marisa (Sabrina Ferilli): insediata dal cognato Ruggero (il compianto Ennio Fantastichini), è la vittima sacrificale, uno dei due personaggi sui quali il film invitava a commuoversi. Paolo Virzì ha deciso di girare a Ventotene “Un altro ferragosto” per ripetere quel gioco di squadra che costituì il “quid” vincente delle “Ferie d’agosto” di 28 anni fa.