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Scomunicato e felice: il mio Papa è Benedetto XVI (con Don Enrico Bernasconi)

 

Per la prima volta Don Enrico Bernasconi, rilascia un’intervista video dopo la scomunica ricevuta nell’ottobre 2020. Venne scomunicato a seguito di un’intervista in cui dichiarava che Bergoglio non è Papa, che l’unico Papa è Benedetto XVI e che lui recita la messa in comunione con Papa benedetto XVI.

La scomunica nel 2020

Oggi fa parte dei sacerdoti mariani del piccolo resto di Don Minutella, tutti scomunicati per la loro aperta ostilità a Bergoglio e la loro devozione a Papa Benedetto XVI. Celebra messa in giro per l’Italia, spostandosi da una città all’altra ed ha un seguito importante, forse per questo la cosa al Vaticano non va proprio giù.

A marzo l’arcivescovo della diocesi di Brindisi-Ostuni monsignore Giovanni Intini ha diffuso una nota per avvertire i fedeli. Nel testo Bernasconi è definito semplicemente “signore”.

Il signor Bernasconi – si legge – non è in comunione con la Chiesa universale e quindi non può esercitare in modo legittimo il ministero presbiterale (le Celebrazioni da lui presiedute e i Sacramenti da lui amministrati sono illeciti e nessun fedele può e deve prendervi parte). Chi vi partecipa cade in peccato mortale ed è tenuto a chiedere l’assoluzione al confessore”.

Dal canto suo Don Bernasconi argomenta che l’arcivescovo in tempi normali avrebbe ragione, ma non nel tempo dei due Papi in Vaticano vestiti di bianco. Lui è certo: Papa benedetto XVI non ha mai abdicato, è stato una vittima della mafia di San Gallo e si è ritirato in sede impedita come spiega Andrea Cionci nel suo libro “Il Codice Ratzinger”.

Don Bernasconi non è stato processato dalle autorità ecclesiastiche prima di essere scomunicato, In altre parole non ha avuto la possibilità di difendersi, Se da un lato questo è normale perché non riconoscendo l’autorità di Francesco è incorso nella scomunica “ipso facto”, dall’altro la situazione lo avrebbe imposto.

Due Papi in Vaticano

Non esiste la figura del Papa Emerito, c’erano due Papi vestiti di bianco in Vaticano, le accuse sulla non legittimità dell’elezione di Bergoglio sono numerosi e arrivano da diverse parti: all’interno ma anche all’esterno della chiesa, professionisti, studiosi, esponenti ecclesiastici. Il Vaticano avrebbe dovuto fare chiarezza, soprattutto nel caso non avesse nulla da temere, avrebbe dovuto smontare le tesi sostenute da Don Bernasconi. Invece il Vaticano ha sempre taciuto e continua a farlo.

Nell’intervista Don Bernasconi spiega le sue ragioni, perché secondo lui Bergoglio non sarebbe il vero Papa, comprese quelle Canoniche e di fede.

Ma spiega anche cosa è successo dopo la morte di Papa Benedetto XVI e in quale direzione Bergoglio stia traghettando la Chiesa, della massiccia presenza della massoneria nella Chiesa, delle profezie che preannunciavano questo momento storico nella Chiesa.

Bergoglio è davvero il falso profeta che aprirà le porte all’anticristo?

Non risparmia critiche al papato e alle azioni di Bergoglio, sempre più lontane dallo Spirito Santo e dalla Parola di Dio.

Dalle sue posizioni su immigrazione e accoglienza, al fatto che praticamente tutto è diventato moralmente lecito, dalle Pachamama all’invocazione degli spiriti da parte di uno stregone in Canada.

Il vescovo emerito di Belem-Amazzonia, mons. J. L. Azcona Hermoso ha detto chiaramente che: «In quei riti c’è il diavolo, c’è la magia. La nostra Signora non è la Pachamama, ma è la Vergine di Nazaret». Alcuni esorcisti, poi, hanno confermato queste cose. Mons. Viganò inoltre ha affermato che bisogna riconsacrare la Basilica di san Pietro e le altre chiese profanate da questi riti idolatrici.

Che fine ha fatto il demonio nella Chiesa della misericordia?

Il demonio? Già il demonio oggi per la Chiesa praticamente non esiste più. Eppure oggi più che mai l’inganno del demonio è percepibile e purtroppo troppi sacerdoti sembrano esserci cascati, trascinando con loro i fedeli.

Messe interrotte, acqua santa sostituita dal gel igienizzante, niente benedizione agli ammalati o estrema unzione ai morenti, chiese aperte alle forze dell’ordine, per non parlare del vaccino come atto d’amore, delle guardie svizzere licenziate perché non vaccinate o dell’approvazione del green pass. Azzardo una tesi: senza il green pass non potevo né comprare, almeno in determinati luoghi, né vendere, ovvero lavorare, perché lavorare è vendere il proprio tempo per riceverne un guadagno. Questo ricorda il marchio della bestia dell’Apocalisse, la risposta di Don Enrico è molto interessante.

La chiesa di Bergoglio è sì la chiesa della misericordia, ma a senso unico ovvero secondo il programma ideologico che porta avanti: chi non si allinea all’ideologia perché fedele alla Tradizione, al Magistero autentico e alla Parola di Dio viene perseguitato, emarginato e sanzionato.

Che fine hanno fatto il pentimento e il timore di Dio?