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I Pm su Speranza e Brusaferro

 

La terza puntata dedicata all’inchiesta di Bergamo (Trovate la prima parte qui. La seconda parte qui, La quarta qui. La quinta qui), il materiale è davvero tanto, quindi ci saranno altre puntate dedicate a questo argomento. È fondamentale che le persone siano informate di quanto emerso dalle carte dell’inchiesta e soprattutto del contenuto delle intercettazioni.

Lo scandalo tamponi

Iniziamo dallo scandalo tamponi, gli acquisti e le spese folli spesso per acquistare materiale non a norma. Non si è sottratto nemmeno l’Iss, infatti Brusaferro che è indagato per «truffa ai danni dello Stato» dai magistrati di Roma competenti sul caso.

Pensate che l’Iss ha speso 150.000 euro, per processare i primi 200 tamponi, quindi li ha pagati 750 euro l’uno. La guardia di finanza scrive:

 “Tenuto conto che l’Istituto ha una richiesta di circa 100 campioni al giorno, […] si chiedono risorse utili per l’effettuazione di almeno 800 test, pari a 600.000 euro lordi, nonché ulteriori risorse per la manutenzione straordinaria e il rinnovo delle attrezzature […], pari a 100.000 euro lordi”.

Gli inquirenti hanno chiesto chiarimenti all’Azienda ospedale – Università, che ha dichiarato che all’epoca dei fatti:

“La quale ha, innanzitutto, comunicato che nel febbraio/marzo 2020, veniva prevalentemente usato un tipo di test, con metodo 384, il costo industriale unitario era pari, allora, 2,82 €”.

In proporzione è come pagare 750 € due biglietti della metropolitana di Roma. Certo non è detto che l’istituto presieduto da Brusaferro usasse gli stessi test e gli stessi metodi, può essere che avesse costi maggiori, ma riesce difficile pensare a qualcosa che possa giustificare una tale differenza di costi. La magistratura sta indagando proprio su questo., anche per capire se queste spese folli si limitano ai primi 200 tamponi, oppure se siano state reiterate.

Brusaferro ei soldi per l’Iss

Il 31 gennaio 2020, L’Iss richiede 2 milioni di euro per acquistare e aggiornare Le apparecchiature scientifiche.

Brusaferro tornerà poi alla carica a giugno, con la richiesta di aumentare il portafoglio del suo ente. Nel frattempo ad aprile Speranza invita Brusaferro a «non dare troppe aspettative positive», così che si possano «mantenere misure restrittive».

Speranza decideva e la “scienza” si adeguava

 Il 6 aprile del 2020 Silvio Brusaferro, e il ministro Roberto Speranza stanno tenendo una delle loro frequentissime conversazioni. Tramite le quali, come abbiamo visto, concordano una linea comune da seguire e questo non va bene perché l’Iss è un Istituto indipendente e soprattutto perché Speranza avrebbe dovuto prendere le decisioni in base a quanto riferito da Brusaferro e non viceversa come invece è accaduto. In altre parole decideva tutto speranza e poi Brusaferro, che avrebbe dovuto rappresentare la scienza, si allineava spacciando le decisioni come frutto appunto della scienza.

Brusaferro arriva addirittura ad occultare un report ottimistico pur di accontentare Speranza e le sue smanie di condannare gli italiani agli arresti domiciliari.

La quasi totalità delle autorità scientifiche e delle così dette virostar non hanno fatto altro che sostenere e alimentare il pensiero unico imposto dai governi e dalle autorità sovranazionali.

Ma torniamo ai tamponi, Il 22 febbraio 2020, il ministero della Salute emetteva la circolare n. 5443 in cui precisava che i test erano solo per i sintomatici.

Le mascherine da inutili a obbligatorie anche all’aperto

Quindi secondo questi geni del male, all’inizio mascherine e tamponi non servivano a nulla, peccato che dopo li hanno imposti a tutti, come dimenticare le eroiche forze dell’ordine placare, malmenare e arrestare chi osava camminare in centro senza la museruola, anzi mascheruola ovvero la mascherina che diventa una museruola, segno di sottomissione al Signore della sanità fai da te, Roberto Speranza. Ma per il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, a febbraio i tamponi erano addirittura controindicati negli asintomatici.

Speranza: “Su mascherine fai chiarezza. Idea che basti fazzoletto piegato da valutare con cautela”.

Brusaferro: “Spero di aver chiarito. Stiamo lavorando con Inail. Per documento. Di fatto, non ci sono standard specifici”.

Speranza: “Sì Va anche detto che uso massivo di mascherine non è garanzia di stop contagio. Non vorrei passo messaggio sbagliato”.

A maggio 2022, uno studio dell’Università di San Paolo, che analizza i dati di 35 Paesi, Italia inclusa, conclude che

Gli Stati “con alti livelli di ottemperanza” all’obbligo di mascherina “non hanno avuto risultati migliori di quelli con scarso utilizzo» dei Dpi.

Poco più di un mese fa, l’autorevole Cochrane library aggiorna una metanalisi di 78 articoli e osserva che

fa poca o nessuna differenza” mettere una chirurgica o una Ffp2 in contesti ospedalieri o domestici. E che coprirsi naso e bocca non riduce granché i contagi.”.

Le chiusure? Le ha decise Speranza, per Brusaferro non vi erano evidenze scientifiche.

Gli inquirenti scrivono:

 “La commistione tra organo politico e organo tecnico ha riguardato il ministro Speranza, il quale ha modificato circolari ministeriali e ha inciso sulle determinazioni contenute nelle proposte del CTS attraverso l’influenza su Brusaferro”

Mentre Giuseppe Conte secondo gli inquirenti avrebbe

“In concreto preventivamente concordato il contenuto dei documenti e delle proposte elaborate che successivamente sono state deliberate dal Cts”.

Questo e molto altro in una puntata da non perdere! Trovate la prima parte qui. La seconda parte qui. La quarta qui. La quinta qui.