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Giustizia per Valeria

 

Tiziana Santoro E Stefano Fioravanti, i genitori di Valeria Fioravanti, raccontano il calvario della loro figlia, operata il 25 dicembre per un pelo incarnito, un operazione semplicissima fatta in day hospital con soli due punti di sutura. Valeria si sente male e inizia il “pellegrinaggio” nei pronto soccorso, che però, la rimandano a casa senza capire la gravità della situazione.

I genitori di Valeria Fioravanti, chiedono giustizia per la loro figlia e ripercorrono le tappe che hanno condotto Valeria alla morte. Una morte assurda, ma soprattutto evitabile, che ha strappato questa giovane madre alla figlia di appena 15 mesi, al compagno e alla famiglia.

Valeria Fioravanti, una ragazza di appena 27 anni, per una semplicissima operazione per un pelo incarnito, avvenuta il giorno di Natale, inizia un vero e proprio calvario, si sente male e si rivolge più volte a diverso pronto soccorso della capitale.

Da un pronto soccorso all’altro, senza la giusta diagnosi

Il 27 dicembre si reca al pronto soccorso del Policlinico Casilino. Le viene diagnosticata una forte cefalea e Valeria viene dimessa con la prescrizione di antinfiammatori.

Il 30 dicembre Il dolore peggiora. Altra visita al Casilino, altra diagnosi errata. Valeria sta male ma un’infermiera le dice che sta esagerando e la rimanda a casa minacciando l’intervento delle forze dell’ordine se non se ne fosse andata. La famiglia cerca testimoni di quanto accaduto.

Le sue condizioni peggiorano visibilmente di giorno in giorno, si reca quindi,ospedali accompagnata dalla madre, al San Giovanni, ma la diagnosi è protrusione alla colonna vertebrale e la cura un collare per una settimana. Assurdo! Valeria stava morendo, aveva valori del sangue molto alterati, presentava rigidità nucale e soffriva di fotofobia.

È meningite, ma è troppo tardi

I tipici sintomi della meningite sono febbre alta improvvisa, rigidità nucale e vomito è quasi sempre una costante in tutte le forme, altri sintomi sono mal di testa, fotofobia (eccessiva sensibilità alla luce), alterazione dello stato mentale, rash petecchiale (macchie sulla cute).

Come è possibile che i diversi medici che l’hanno visitata non abbiano preso in considerazione la meningite nonostante i sintomi evidenti?

Solo durante l’ennesima richiesta di soccorso il 5 gennaio le viene diagnosticata una meningite batterica. Dopo una lunga attesa, Viene trasferita in terapia intensiva al Gemelli. ma ormai è troppo tardi Valeria è già in coma, morirà 5 giorni dopo, il 10 gennaio.

Giustizia per Valeria

Giustizia per Valeria Fioravanti: https://valeriafioravanti.it/

Il post della madre di Valeria

Questo è un post della mamma di Valeria dopo l’intervista:

Perdere una figlia nel modo più assurdo, nella maniera che non ti aspetti e spesso la sera nelle nostre camminare notturne ancora non riusciamo a crederci ci illudiamo che sia solo un brutto sogno. La realtà invece ci porta in un infinito stato di tristezza di incredulità di rabbia. Parlare di te è come farti vivere è chiedere giustizia senza sconti per nessuno perché chi ha sbagliato deve pagare deve chiederci scusa chiunque sia. Intanto grazie Matteo Demicheli per averci dato la possibilità di raccontare la triste storia di Valeria Fioravanti e grazie a chi vorrà sostenerci in questo lungo cammino. Non auguro a nessuno di viverlo. Non auguro a nessuno di provare la disperazione per una vita spezzata a 27 anni quando tutti quei sogni stanno per realizzarsi e qualcuno te li strappa.