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Ipa di Roma, mai alcun controllo. I soldi per i figli dei dirigenti

Sono calate del 21% in pochissimi anni le contribuzioni. L’Ipa, l’Istituto di previdenza e assistenza per dipendenti di Roma Capitale non ha mai subito dei controlli da parte di quello che era l’azionista, il Comune. Per questo nel contenitore Ipa c’erano prestiti generosi a soggetti che erano considerati inaffidabili da qualsiasi altra banca, era speculazioni finanziarie con le quote degli iscritti, viaggi studio spesati ai figli dei dirigenti.

I controlli non ci sono mai stati neanche su quelle che erano le autorizzazioni degli straordinari. Così alcuni dipendenti Ipa riuscivano ad intascare il doppio stipendio, anche fino a 1.400 euro.

Tra le situazioni più eclatanti c’è il caso delle vacanze studio all’estero ai figli dei dirigenti. È una pratica che è chiaramente vietata dallo statuto dello stesso istituto. Infatti dovrebbe essere impedito ai vertici Ipa di ottenere dei benefit di qualsiasi tipo.

Altro tema finito tra le mani della Corte dei Conti è la gestione dei prestiti ai dipendenti. Tra i dirigenti che avevano il compito di occuparsi di autorizzare le pratiche, c’era anche un ex giardiniere senza alcuna esperienza finanziaria.

(S)