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Il governo discrimina i lavoratori fragili? (con S. Antori, R. Favulli, D. Briuglia)

Insieme a Silvano Antori, Rosanna Favulli e Daniela Briuglia, lavoratori fragili, torniamo sul dramma che questa categoria sta vivendo da giugno 2022. Una categoria dimenticata dal governo Draghi prima e da quello Meloni oggi.

Perché sebbene i giornali abbiano titolato “Il governo proroga lo smart working per i fragili”, e il governo si autoincensa per aver trovato 16 milioni di euro per finanziare la proroga le cose non stanno così.

Il tutto riguarda un emendamento del milleproroghe: prima i giornali hanno titolato che era saltato, salvo poi fare retromarcia dopo il comunicato stampa del ministero che annunciava di aver trovato 16 milioni per i fragili. Ma sembrerebbe che non valga per tutti i fragili.

Antori ha provato anche a contattare il ministero, ma quel giorno gli è stato risposto che non sapevano nulla, nemmeno che l’emendamento era passato.

Il problema dei lavoratori fragili è esploso con il covid, un virus che per questa categoria poteva rivelarsi fatale.

I lavoratori fragili esclusi sono quelli per i quali il posto di lavoro non è sicuro oppure non compatibile con le loro condizioni di salute, parliamo di immunodepressi, malati oncologici in chemioterapia … Molti di questi lavoratori svolgono un lavoro la cui mansione è incompatibile con lo smart working, pensiamo ad un pizzaiolo, un corriere, un cassiere, un infermiere …

L’emendamento che non tutela i lavoratori fragili

L’emendamento prevede che i genitori di figli con meno di 14 anni avranno il diritto di avere il lavoro agile nel settore privato, mentre i lavoratori fragili potranno farlo sia nel pubblico che nel privato.

Quindi è tutto a posto penserete voi, invece c’è una brutta sorpresa, infatti avranno diritto a svolgere il lavoro in modalità agile solo se la prestazione lavorativa da svolgere lo consente.

Inoltre non è fissata una quantità di giorni minima: la decisione sul numero di giorni di smart working sarà fissata con la contrattazione tra dipendente e aziende.

In altre parole il datore di lavoro è obbligato a far accedere il lavoratore o la lavoratrice allo smart working per come è previsto nelle intese aziendali, oppure a concordare una forma di lavoro agile personalizzata, se l’azienda non ha ancora un accordo collettivo sul tema. I genitori di under 14 che lavorano per la pubblica amministrazione, invece, non avranno diritto allo smart working.

È del tutto evidente che tale emendamento, da una parte non tutela i fragili che non possono svolgere la loro mansione in smart working. Per queste persone la situazione è drammatica, perché va avanti da giugno 2022. Molti di loro sono stati dichiarati incompatibili con il luogo di lavoro dal loro medico di base e quindi, anche volendo, non possono recarsi sul luogo di lavoro. L’unica alternativa è quella di mettersi in malattia, consumando così il comporto che è di 180 giorni, terminato il quale possono essere licenziati, inoltre con il ricovero ospedaliero ricevono lo stipendio, ma non i contributi. Alcuni di loro hanno addirittura dovuto sospendere le terapie per essere considerati idonei e poter rientrare al lavoro.

La lettera di Silvano Antori

Silvano Antori, fondatore del gruppo Facebook: Immunodepressi tutela contro coronavirus scrive:

Da quello che abbiamo appreso dagli organi di informazione, anche questa volta il Governo Meloni, nella conversione in Legge del D.L. Milleproroghe 2023 ha prorogato lo smart working fino al 30 giugno 2023 solo per i lavoratori fragili che hanno una mansione compatibile con il lavoro agile.

Cosi facendo anche questa volta il Governo lascia indietro, ormai da quasi otto mesi, tutti quei lavoratori fragili che per mansione non possono usufruire del lavoro agile.

Lavoratori fragili che rientrano nella del Decreto Interministeriale del 4 febbraio 2022   come da Gazzetta Ufficiale.

Perché due lavoratori fragili con la stessa patologia ad esempio malati di cancro in terapia salva vita (chemioterapia, radioterapia):

– se ha una mansione compatibile con il lavoro agile viene tutelato;

– se invece ha una mansione incompatibile con il lavoro agile non viene tutelato?

Eppure tutti e due rientrano nella lista interministeriale come sopra.

La nostra richiesta al Governo Meloni, al Ministro della Salute, al Ministro del Lavoro, al Ministro della Pubblica Amministrazione:

– che ci diano un’interpretazione univoca se tutti i lavoratori fragili (con patologie elencate nel D. Interministeriale del 4 febbraio 2022) posso chiedere ed ottenere di poter usufruire del lavoro agile;

– se hanno intenzione di sanare con una proroga in modo retroattivo dal 01 luglio 2022 al 30 giugno 2023 per i lavoratori fragili che non hanno potuto e non possono usufruire del lavoro agile;

– se hanno intenzione di emanare delle tutele strutturali che vadano oltre all’emergenza pandemica per tutti i lavoratori fragili.

Le promesse mancate della politica

La politica aveva assicurato che sarebbe intervenuta, abbiamo avuto in trasmissione l’on. De Toma di Fdi che si era preso l’impegno di fare il possibile. Ma visti i risultati, direi che il possibile non è stato fatto.

Il senatore Guidi sui social gioisce e si incensa, ma cosa c’è da gioire?

L’europarlamentare Corrao ha presentato un’interrogazione parlamentare al Parlamento europeo, che però deve ancora essere vagliata e tradotta prima di essere pubblicata.

Parliamo di persone che chiedono solo di poter lavorare, vogliono lavorare, non sono certo dei lavativi. I lavoratori fragili chiedono semplicemente di non essere discriminati e soprattutto dimenticati.