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Choc nel carcere di Viterbo: detenuto pesta agente penitenziario intervenuto per impedirgli di incendiare la cella

Un detenuto extracomunitario, ieri sera ha rotto il setto nasale con una testata al preposto di Polizia Penitenziaria in una sezione del carcere di Viterbo. Il Poliziotto era intervenuto per impedire al detenuto di continuare ad incendiare la cella e gli è stata assegnata una prognosi di trenta giorni per la frattura”.

Un gravissimo fatto, comunicato da Ciro Di Domenico e Danilo Picchio del Coordinamento Regionale FP CGIL Polizia Penitenziaria regione Lazio: “Sei giorni di prognosi all’Ispettore di sorveglianza generale che ha contenuto il detenuto e altri tre giorni di prognosi anche all’Agente rimasto intossicato dai fumi dell’incendio”.

La FP CGIL Polizia Penitenziaria: “Urge un chiarimento sulla gestione e sui trasferimenti per ‘ordine e disciplina’ dei detenuti”

Dal canto suo Mirko Manna, Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria, afferma che: “Urge un chiarimento sulla gestione e sui trasferimenti per ‘ordine e disciplina’ dei detenuti nel Provveditorato del Lazio Abruzzo e Molise. Il detenuto che ieri si è reso protagonista dell’ennesima aggressione ai danni degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, era già stato ristretto presso il carcere di Viterbo ed era stato trasferito nei mesi scorsi perché aveva già incendiato la sua camera detentiva.

L’assurdità è che il Provveditorato, due settimane fa, ha trasferito di nuovo a Viterbo lo stesso detenuto che aveva commesso altre violenze in un altro carcere della Regione”.

“A Viterbo un sovraffollamento del 135% rispetto alla capienza detentiva prevista: 593 detenuti rispetto ai 440 di capienza”

Il carcere di Viterbo – conclude Manna – è già carente di almeno cento unità di Polizia Penitenziaria rispetto all’organico previsto ed ha un sovraffollamento del 135% rispetto alla capienza detentiva prevista: 593 detenuti rispetto ai 440 di capienza. Quello delle aggressioni ai danni dei Poliziotti e delle modalità di trasferimento dei detenuti violenti, sarà al centro delle tematiche che affronteremo con il Capo DAP Giovanni Russo, appena fisseremo un incontro”.

Max