Home NOTIZIE ATTUALITÀ Pos, a Roma il 70% delle persone paga in contanti

Pos, a Roma il 70% delle persone paga in contanti

Nel report si legge anche un cambio di abitudini: «le persone hanno iniziato ad utilizzare di più la carta di credito anche per pagare piccoli importi, mentre prima magari si avevano delle remore».

Confcommercio ha esaminato come l’entrata in vigore dell’obbligo per i negozianti di avere il Pos abbia impattato sulle aziende romane.
«Si è arrivati alla conclusione che i clienti che hanno fatto acquisti utilizzando i pagamenti elettronici è aumentato secondi i numeri riportati in precedenza: la cosa più curiosa, però, è che per gli importi fino a 5 euro a utilizzare il nuovo metodo sono stai nel 93,7 per cento dei casi i clienti abituali del negozio (solo nel 6,3% la clientela saltuaria), numero che sale fino al 95,1% per gli importi fra i 5 ed i 30 euro». Ha spiegato così il direttore della Confcommercio, Romolo Guasco.

Il 26 luglio, in un solo giorno, sono stati intervistati 160 imprenditori. Nel report si evince infatti che con questa novità le abitudini dei consumatori sono cambiate: «le persone hanno iniziato ad utilizzare di più la carta di credito anche per pagare piccoli importi, mentre prima magari si avevano delle remore».

Parlando di dati, a distanza di 30 giorni dall’entrata in vigore dell’obbligo, : il 20,4% usa il bancomat per acquisti fino a 5 euro, il 28% entro i 30. I restanti utilizzano i contanti. Per capire però come questo obbligo abbia inciso sulle attività romane, si sono scelti negozi tradizionali o più piccoli rispetto ad altri. «Il sistema si è dimostrato preparato nel 96,1% dei casi – commenta il direttore della Confcommercio – quindi il nostro sistema per i pagamenti elettronici è ormai maturo. C’è stata, infatti, negli anni molta responsabilità da parte delle aziende romane di dotarsi di tutti i sistemi di pagamento, che non vuol dire solo l’acquisto del “Pos”, anche le convenzioni con le banche».

È vero che per i micropagamenti ci sono delle commissioni, che da tempo si sta chiedendo di annullare. Anche Guasco lo sottolinea: «oggi ci sono tanti accordi diversi con il sistema bancario ma se ci fosse un’unica disciplina sarebbe molto meglio».