Dopo un anno e mezzo di didattica a distanza, per molti alunni della scuole capitoline la campanella non è ancora suonata. La causa è la mancanza di docenti e cattedre scoperte che rendono difficile la pianificazione scolastica e il regolare svolgimento delle lezioni. Secondo il comitato Priorità alla scuola mancherebbero sul territorio circa 1.500 professori e non si riescono a trovare supplenti. Così accade negli istituti sia primari che secondari del centro fino alle periferie, causando ulteriori disagi sia agli studenti che alle famiglie.

Diverse le ragioni di questa disfunzione che nella maggior parte dei casi produce la riduzione dell’orario scolastico prestabilito. Nonostante gli sforzi del ministero dell’Istruzione, infatti, l’ultima tornata di assunzioni non ha colmato il vuoto necessario né il concorso sprint per i docenti ha prodotto i numeri adeguati. Pesano anche le rinunce e gli errori nelle graduatorie provinciali. Un problema che non nasce certamente quest’anno, ma da colmare in fretta se si vuole ripartire dal sistema istruzione, uno dei pilastri delle società per il futuro.