A nove mesi dalla fine della consiliatura lasciano all’unisono due presidenti M5s delle commissioni Urbanistica e Bilancio di Roma Capitale. Donatella Iorio (Urbanistica) e Marco Terranova (Bilancio) si sono dimessi ieri per “questioni personali” spiegando che rimarranno consiglieri fino a fine mandato.
In due post su Facebook, pubblicati uno dopo l’altro, entrambi i consiglieri pentastellati rinnovano l’appoggio alla sindaca. L’opposizione però punta il dito verso la ricandidatura della Raggi al Campidoglio. “Anche chi occupa ruoli apicali all’interno dell’amministrazione pentastellata si dimette. Probabilmente – dichiarano Andrea De Priamo e Fabrizio Ghera rispettivamente capogruppo FdI al Comune e alla Regione Lazio – la sola notizia della sua ricandidatura ha mandato in pezzi la sua maggioranza. Ormai è fuggi fuggi dal Campidoglio”. Per gli esponenti della Lega Maurizio Politi e Davide Bordoni “occorre constatare che la leadership del sindaco sta cadendo a pezzi. Questa consiliatura oramai non rappresenta più i cittadini che, anzi ogni giorno subiscono le conseguenze dell’altalenante compagine del M5s”.
Sul tavolo delle importanti commissioni capitoline rimangono inoltre due questioni cruciali: lo stadio della Roma e l’assestamento di Bilancio. “Bene che vada – aggiunge il capogruppo di Fratelli d’Italia in Assemblea Capitolina – le due procedure si rallentano. L’assestamento non è stato ancora approvato, ma c’è tempo fino al 30 settembre. Sullo Stadio non ci sono scadenze, ma se Raggi vuole posare la prima pietra in tempi stretti dovrebbe fare in modo di accelerare, dovrebbe portarlo in ‘fascia di sicurezza’. Di certo è un intoppo”.
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Le commissioni dei presidenti dimissionari, Urbanistica e Bilancio, hanno come vicepresidente di maggioranza due consigliere Cristina Grancio e Monica Montella, ex M5s poi passate al gruppo misto.
Ieri pomeriggio, in conferenza dei capigruppo, spiega ancora De Priamo “il presidente De Vito ci ha ufficialmente comunicato le dimissioni di Iorio e Terranova. Ora dovrà convocare a breve le commissioni per eleggere le presidenze. E può succedere di tutto. Se la maggioranza non trova un accordo al suo interno potrebbe davvero succedere di tutto”.
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