Capannelle, Onorato: “Al lavoro per garantire continuità”

L’Ippodromo di Capannelle, simbolo della tradizione ippica romana, rischia di fermare le sue attività a partire dal 1° gennaio 2025. Rimane incerto il futuro di centinaia di lavoratori così come è a rischio un patrimonio sportivo e culturale della Capitale. Il sindacato Siag ha chiesto un intervento tempestivo da parte del Comune di Roma.

L’appello del sindacato e la situazione attuale

Il sindacato ha espresso preoccupazione per il mancato successo del “bando ponte” indetto dal Campidoglio per assicurare una gestione transitoria dell’impianto. Nessun operatore si è fatto avanti per partecipare, generando uno stallo che mette in pericolo la continuità delle corse e il benessere delle famiglie che dipendono dall’ippodromo. La questione è stata affrontata in un incontro tra i rappresentanti dei lavoratori e Albino Ruberti, Capo della Segreteria del Sindaco Roberto Gualtieri, ma le soluzioni praticabili al momento appaiono limitate.

Capannelle, le dichiarazioni Onorato

Alessandro Onorato, assessore allo Sport, Turismo, Moda e Grandi Eventi di Roma Capitale ha dichiarato che la volontà del Comune è quella di dare continuità e salvaguardare i lavoratori dell’ippodromo: “Siamo al lavoro giorno e notte per garantire la continuità del trotto e del galoppo a Roma e per salvaguardare le lavoratrici e i lavoratori dell’ippodromo di Capannelle. Per questo abbiamo protocollato questo pomeriggio la Memoria di Giunta per dare mandato agli uffici del Dipartimento Sport di verificare ufficialmente la disponibilità di Hippogroup a gestire in proroga l’Ippodromo delle Capannelle anche per il 2025, alle medesime condizioni degli ultimi 12 mesi, in attesa che si concluda l’iter della gara europea pubblicata lo scorso aprile e le cui procedure sono in corso”, ha dichiarato.

Ha aggiunto Onorato: “Ma non possiamo fare finta che il problema di Capannelle sia nato in questi ultimi tre anni. Se il bando ponte che abbiamo fatto è andato deserto è perché nessuna delle 28 società che già gestiscono ippodromi in Italia, invitate tra quelle indicate dallo stesso Masaf, ha ritenuto sufficiente il contributo ministeriale. Il finanziamento nazionale su Capannelle, infatti, continua a diminuire di anno in anno: nel 2011 era di 11 milioni di euro, nel 2012 è sceso a 6,5 milioni, poi è stato 4,8 fino al 2024 quando diminuisce ulteriormente fino 4,4 milioni di euro. E nel 2025 la proposta della legge finanziaria del Governo per gli ippodromi prevede un’ulteriore riduzione del 12%. È evidente che il settore dell’ippica in Italia si tiene in equilibrio economico solo grazie all’intervento dello Stato, non dei certo dei comuni”, ha concluso.



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