Studenti e cittadini si sono ritrovati ieri a Montesacro per esprimere solidarietà a Christian Raimo, insegnante e scrittore, sospeso dall’insegnamento per tre mesi dopo aver criticato il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, durante un dibattito pubblico. L’incontro – come riportato dal Corriere della Sera – è stato organizzato degli studenti del liceo Archimede di Roma, istituto in cui insegna Raimo.
Raimo, le parole dopo la sospensione
La sospensione, disposta dall’Ufficio scolastico regionale del Lazio, ha suscitato una forte reazione, soprattutto tra studenti e associazioni. La protesta si è svolta di fronte alla sede del V Municipio in piazza Sempione e ha visto la partecipazione di gruppi e associazioni del territorio, insieme a esponenti di diversi partiti politici, che hanno voluto sostenere Raimo e difendere la libertà di espressione.
La mobilitazione, lanciata dagli studenti del liceo dove Raimo insegna, è stata una risposta compatta contro un provvedimento percepito come un attacco alla libertà accademica e alla critica politica.
Lo stesso Raimo, impegnato sabato in un evento promosso da Avs ha parlato della sospensione: “Ho giornate che mai avrei immaginato. Mi sembra che questo mio caso sia esemplare, non tanto personale, ma mostri come esista la possibilità di fare opposizione al Paese, nel Paese, e soprattutto a partire da una storia di democrazia nelle istituzioni formative. Penso che questo sia il vero blocco sociale che possiamo inventarci in Avs, un blocco sociale delle intelligenze e dei lavoratori dell’intelligenza, come lo sono gli insegnanti”.
Ha aggiunto: “In Italia è sotto attacco il lavoro democratico, sono sotto attacco i sindacati, le associazioni, le strutture democratiche come i partiti: bisogna tenere duro su questo. Il modello di questa non è tanto il fascismo degli anni 20-30 ma il fascismo sindacalista giallo degli anni 70, di chi ha travolto quella cultura democratica operaia, degli insegnanti, delle associazioni, dei partiti». «Io penso che in Italia possa esistere la migliore classe lavoratrice d’Europa, a partire da chi lavora nella scuola, nel volontariato, nelle associazioni”.