Glauco Mauri, icona del teatro italiano, è morto all’età di 93 anni, proprio alla vigilia del suo 94esimo compleanno, previsto per il 1 ottobre 2024. L’attore era pronto a tornare sul palcoscenico con una nuova rappresentazione al Teatro Vascello di Roma, dove avrebbe recitato il “De Profundis” di Oscar Wilde, da lui adattato. La sua carriera ha spaziato tra teatro, televisione e cinema, rendendolo una figura centrale nel panorama culturale italiano. Dalla fondazione di compagnie teatrali, alla recitazione in classici immortali e moderni, la sua vita artistica è stata un esempio di dedizione e passione per lo spettacolo in tutte le sue forme.
Chi era Glauco Mauri: la lunga carriera
Glauco Mauri ha iniziato il suo percorso formativo alla fine degli anni Quaranta, frequentando l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico a Roma, dove si è distinto fin dai primi anni per il suo talento.
Subito dopo, ha iniziato a recitare in importanti opere teatrali, interpretando personaggi complessi di autori come Sofocle, Shakespeare e Pirandello. La sua capacità di dare vita a testi classici lo ha reso uno degli attori più rispettati della sua generazione.
Nel 1961, ha fondato la “Compagnia dei Quattro”, insieme a Valeria Moriconi e Franco Enriquez, creando una piattaforma per nuove e innovative produzioni teatrali. L’ambizione di Mauri lo ha portato poi a creare, nel 1981, la “Mauri-Sturno”, una compagnia che ha segnato profondamente la scena teatrale italiana, in collaborazione con l’attore Roberto Sturno. Insieme, hanno portato in scena numerosi capolavori, non solo dei grandi autori del passato, ma anche di contemporanei come Beckett, Mamet e Shaffer.
L’approdo di Glauco Mauri in televisione e cinema
Oltre alla sua immensa carriera teatrale, Mauri ha lasciato un’impronta importante anche sul piccolo e grande schermo. La televisione italiana lo ha visto protagonista di molti degli sceneggiati storici che hanno contribuito a costruire la cultura televisiva del Paese.
La sua carriera sul piccolo schermo è iniziata nel 1954, con la nascita delle prime trasmissioni RAI, ed è proseguita con la partecipazione a diversi adattamenti teatrali televisivi.
La sua presenza carismatica, unita a una voce unica e profonda, lo ha portato a essere una figura ricorrente anche al cinema. Tra i film che lo hanno visto protagonista si ricordano “Profondo Rosso” di Dario Argento, dove ha dato vita a un personaggio che è rimasto nella memoria collettiva, e “La Cina è vicina” di Marco Bellocchio.
Anche in campo cinematografico, Mauri ha dimostrato una versatilità che lo ha distinto come interprete in grado di attraversare generi diversi, dal drammatico al thriller, con grande naturalezza.
L’eredità culturale di Glauco Mauri
L’impatto culturale di Glauco Mauri nel teatro italiano è inestimabile. Non solo ha interpretato i grandi classici, ma ha anche lavorato per promuovere nuove voci e nuovi autori.
Recentemente, Mauri aveva dichiarato che recitare lo aiutava a superare i dolori della vita e che il teatro rappresentava per lui una sorta di balsamo, una cura per l’anima.