Il quartiere di Massimina, situato nella parte ovest di Roma tra via Aurelia e via Portuense, si appresta a inaugurare un innovativo servizio di trasporto pubblico basato su bus “a chiamata” a partire da maggio. Questa nuova iniziativa, proposta dal Movimento 5 Stelle nel 2019 e ora ripresa dalla giunta attuale, mira a risolvere il problema dell’accessibilità alle fermate degli autobus in zone dove le strade sono troppo strette per i mezzi ordinari.
Bus a chiamata a Roma, pianificazione e implementazione del servizio
La sperimentazione del servizio, finanziata con un milione di euro provenienti da fondi europei e della durata di sei mesi, è stata inizialmente prevista per gennaio ma è stata posticipata fino a maggio.
Ogni veicolo deve avere un Gps e garantire l’accessibilità ai diversamente abili con la predisposizione per almeno due carrozzine. Il servizio richiede che ogni veicolo abbia una capienza di 9 posti, incluso l’autista. Il costo del servizio, stimato inizialmente a 900 mila euro nel 2017, è ora previsto a un milione di euro a causa dell’aumento dei prezzi e dell’inflazione.
Secondo i tecnici di Roma Mobilità, la finestra temporale scelta è stata dettata dalla scadenza dei fondi entro ottobre.
Durante questo periodo, gli abitanti di Massimina potranno usufruire del servizio prenotando un mini bus tramite un’applicazione e utilizzando la propria Metrobus Card Roma.
Modalità di utilizzo
Per utilizzare il servizio, gli utenti dovranno registrarsi sull’applicazione dedicata e ricevere un codice identificativo per effettuare le prenotazioni.
Il mini bus si fermerà solo alle fermate concordate tramite l’app, garantendo uno spostamento flessibile dalle ore 5:30 alle 24, sette giorni su sette.
Tuttavia, la scelta di avviare la sperimentazione tra maggio e ottobre ha sollevato alcune critiche da parte dei consiglieri municipali, che hanno evidenziato l’esclusione dell’utenza scolastica durante i mesi estivi.