
Aumenti in vista per le sigarette? Il Governo starebbe valutando l’aumento delle accise sul tabacco, per contribuire a coprire le spese previste nella legge di Bilancio. Attualmente, la misura è in fase di elaborazione e mira a completare le coperture della manovra.
Il finanziamento delle politiche invariate (rinnovi contrattuali PA e sanità, missioni internazionali, Difesa) sono coperte – spiega il Ministero dell’Economia – anche con nuove misure per la Spending review (5% lineare per i ministeri) e aumenti delle accise sui tabacchi.
Quanto può aumentare il costo delle sigarette
Al momento, riporta il Messaggero, non è ancora chiaro su quali componenti specifiche inciderà l’aumento delle accise, ma fonti della maggioranza suggeriscono al quotidiano romano che l’incremento nei prezzi di vendita potrebbe superare quello dell’anno precedente. Si prevede un aumento di oltre 20 centesimi per le sigarette e di 40-50 centesimi per il tabacco trinciato in bustina.
L’obiettivo principale sarebbe di mantenere o addirittura aumentare il fondo generato dalle accise sul tabacco. Recentemente, secondo le statistiche ufficiali, si è registrata una netta e progressiva diminuzione del numero di fumatori in Italia. Questo cambiamento è evidente nella riduzione dei volumi e del valore del mercato delle “sigarette tradizionali”. Al contempo, si sta assistendo a una maggiore diffusione di sigarette elettroniche e tabacco lavorato.
L’ipotesi della tutela dei prodotti “di punta”
Non è detto però che l’aumento delle accise possa portare un aumento dei prezzi finali delle sigarette. E’ possibile come accaduto all’inizio di quest’anno che le aziende produttrici possano tutelare i prodotti più venduti, caricando i costi sui prodotti non “di punta”.
Assotabaccai: “Aprire tavolo tecnico con il governo per riformare la legge che regola le tabaccherie”
“Succedono i governi e vediamo sempre le stesse cose, le stesse modifiche annuali e mai una modifica strutturale”, dice il presidente di Assotabaccai Confesercenti Gianfranco Labib, al Messaggero.
“Auspichiamo – aggiunge Labib – che venga aperto subito un tavolo tecnico con il governo per riformare la legge che regola le tabaccherie, ferma al 1957. Se non lo si fa le tabaccherie rischiano seriamente di sparire”. “I costi dei prodotti sono sempre più alti e la redditività sempre minore, con progressivamente meno fruitori del servizio e margini economici in diminuzione”, conclude il presidente di Assotabaccai Confesercenti.