Bimbi denutriti trovati soli in strada, “non vogliamo tornare a casa abbiamo fame”. La storia dei fratellini che mangiavano la terra

Erano stati trovati soli sulla Pontina, sporchi e affamati talmente tanto che avrebbero anche mangiato la terra per mettere qualcosa nello stomaco. Fortunatamente i due fratellini, che chiameremo Pietro e Paolo, sono stati salvati e curati da tutto lo staff del policlinico Umberto I e ora si trovano in una casa famiglia e “sono adottabili”.

Il dramma dei due fratellini: “Non vogliamo tornare dalla mamma, abbiamo fame”

I piccoli di 4 e 6 anni, sono stati portati dalla Polizia al pronto soccorso nel pomeriggio del 10 maggio. Quando sono arrivati in ospedale avevano segni di denutrizione, sporcizia, ematomi e cicatrici. In uno stato di totale abbandono e con segni di maltrattamenti. Le loro prime parole comprensibili, raccontano dal Policlinico, sono state un grido di aiuto: “Non vogliamo tornare dalla mamma, abbiamo fame, vogliamo il gelato”.

Per una settimana sono rimasti ricoverati in terapia intensiva e poi sono stati trasferiti in gastroenterologia pediatrica da dove è iniziata la loro rinascita. “Entrambi presentavano gravi problemi alimentari. La malnutrizione da loro subita era talmente grave che alcuni esami lasciavano pensare, a causa dei residui nello stomaco, che avessero mangiato terra” spiegano dall’ospedale.

Il bimbo di 4 anni non riusciva neppure a camminare

L’equipe di medici e sanitari si è attivata intorno a Paolo e Pietro è stata creata una dieta personalizzata per ciascuno di loro. E dopo costanti miglioramenti, col tempo, ha consentito loro di poter mangiare tutto senza problemi. Il più piccolo inoltre all’arrivo non era neppure in grado di camminare. Ora sfreccia in monopattino e balla felice grazie all’impegno dei fisioterapisti e all’affetto di tutti.

Dalla paura agli abbracci

Un attenzione continua con cinque infermieri dedicati che si sono presi cura dei piccoli 24 ore al giorno riuscendo a instaurare un rapporto di fiducia che piano piano ha fatto aprire i fratellini passati dal non riuscire neppure a guardare negli occhi un adulto a lasciarsi andare anche agli abbracci.

Anche grazie alla testimonianza di Debora Porfiri, Assistente Sociale del Policlinico, oltre che all’insieme di indagini svolte dalle autorità competenti che hanno confermato il grave stato di abbandono dei piccoli e di irresponsabilità totale dei genitori, è stata revoca loro la patria potestà. Per i due bambini si è cercata una Casa Famiglia in cui potessero vivere, crescere e divertirsi come dovrebbero fare due bimbi.

Il 6 luglio hanno lasciato l’ospedale. Il più grande è andato subito nella nuova Casa, mentre il piccolo Pietro è stato sottoposto a un delicato intervento in Neurochirurgia Pediatrica per ridurre delle raccolte ematiche, causate dalle percosse subite negli anni, che pressavano sul suo cervello e ne compromettevano la vista e altre funzioni. Oggi Pietro e Paolo vivono serenamente in Casa Famiglia e sono adottabili. “La scorsa settimana sono tornati al Policlinico per una visita di controllo e la loro salute è notevolmente migliorata” sottolineano i medici.

Storia di lotta e rinascita

“Questa è la storia di una lotta e di una rinascita, – spiegano dall’Umberto I – resa possibile grazie allo spirito di sacrificio, collaborazione e abnegazione al lavoro degli straordinari professionisti del Policlinico. Auguriamo ai nostri due angioletti di avere presto una famiglia che li ami incondizionatamente e che garantisca loro un futuro ricco di amore, gioie e soddisfazioni. Dopo quello che hanno passato nei primi anni di vita, nessuno lo merita più di loro”.



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