PEPPINO GAGLIARDI, “L’ETERNO SECONDO” CHE CI HA LASCIATO UN’EREDITà MUSICALE INCREDIBILE
Ospite in collegamento Francesco Troncarelli, giornalista ed esperto di musica
Ci ha lasciato lo scorso 9 agosto, a 83 anni dopo una fulminante malattia, Peppino Gagliardi. Un artista dall’incredibile garbo e saggezza, come dimostravano le pillole quotidiane che dispensava ai fans sulle sue pagine social.
Poesia e musica scorrevano nel sangue di Gagliardi, napoletano verace, che ci ha lasciato un’eredità musicale incredibile. “È vero, era un napoletano verace, – ha detto Francesco Troncarelli – figlio di una terra che ha la poesia e la musica nel sangue e perciò oltre l’affetto e gli applausi di chi l’ha sempre seguito chiamandolo giustamente Maestro, non ha ricevuto attestati di sorta a coronamento di una vita per l’arte”.
“Un interprete che entrava con la sua personalità nelle canzoni, – ha continuato Troncarelli – le assaporava, le viveva facendole sue e dandogli un’anima.
Sino a farne tanti atti unici grazie a un carisma eccezionale e una voce particolare, nasale e pastosa al tempo stesso, un timbro forte e impulsivo che ti entra dentro e ti scuote.
Come quando nel ’63 balzò all’attenzione generale con “T’amo e t’amerò” dopo anni di gavetta nei night, nelle feste di rione e nei matrimoni, percorso obbligato per affinare la propria passione e farla diventare mestiere”.
E furono le Canzonissime, i Dischi per l’estate, i Sanremo (dove purtroppo viene ricordato come l’eterno secondo), i successi a raffica di una stagione irripetibile con brani come “Se tu non fossi qui”, “Settembre”, “Gocce di mare”, “Come un ragazzino, “Come le viole”, che Giuliano Palma & the Bluebeaters ripresero anni fa rilanciandola in versione Ska.
Ma è forse una canzone più di tutte ad aver lasciato letteralmente il segno: “Che vuole questa musica stasera” che, come ha scoperto lo stesso Troncraelli, è stato il pezzo più usato come colonna sonora in film italiani ma anche stranieri. “La canzone firmata dal grande Roberto Murolo e da Gaetano Amendola, paroliere storico di Peppino e che originariamente era stata presentata nel ’67 al Festival delle Rose, kermesse musicale romana molto popolare in quegli anni, è il brano italiano più utilizzato nei film. Un record imbattutto sino ad ora. – ha concluso Troncarelli – Sono sette le pellicole che lo annoverano nelle loro colonne sonore a cominciare, citando a caso, da “La prima notte di quiete” con Alain Delon per proseguire con “Profumo di donna” con Gassman con “Lo spietato” con Scamarcio e soprattutto con la produzione internazionale di “The man from UNCLE” che gli ha dato una risonanza mondiale con tanto di exploit nelle classifiche di Stati Uniti, Inghilterra e Giappone”.