Svolta nelle indagini per l’omicidio di Sandro Epifano avvenuto domenica scorsa a Pomezia. I Carabinieri della Compagnia di Pomezia e del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati, nel corso di attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Velletri, hanno eseguito il fermo di indiziato di delitto per il reato di omicidio volontario nei confronti di un 39enne del posto gravemente sospettato di essere l’autore materiale dell’omicidio di Sandro Epifano, conosciuto come “furgone”, avvenuto a Pomezia, nel complesso delle case popolari di via Singen, la notte dello scorso 27 agosto.
La solidità del quadro indiziario ricostruito dai militari dell’Arma e condiviso dall’Autorità Giudiziaria, ha consentito di procedere all’adozione del provvedimento precautelare, in forza del quale l’indagato è stato ristretto presso la casa circondariale di Velletri, in attesa della convalida.
L’omicidio sarebbe maturato nell’ambiente degli stupefacenti: entrambi erano già noti alle forze dell’ordine e si sarebbero incontrati quella notte nella zona dove vive il sospettato. Sono in corso le indagini per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto.
E’ durata pochi giorni la caccia al killer. Sandro Epifano è stato trovato sul vialetto tra i palazzoni di via Singen alle 3 di notte di domenica scorsa, ferito alla schiena da un colpo di pistola di piccolo calibro. A chiamare i soccorsi i residenti che hanno sentito i lamenti dell’uomo a terra in una pozza di sangue. Inutile la corsa all’ospedale Sant’Anna di Pomezia dove è deceduto dopo l’arrivo.
Sul corpo non sono stati trovati documenti, mentre il telefono cellulare di vecchio tipo era in auto, una Citroen, parcheggiata sulla strada. La vittima era soprannominata “Furgone” perché girava con il mezzo per la città facendo piccoli lavoretti.