Home VIDEO TELEGIORNALE I salari italiani? Bassi anche per i dipendenti pubblici – IL SERVIZIO

I salari italiani? Bassi anche per i dipendenti pubblici – IL SERVIZIO

Qui la copertina della puntata di Extra “I salari italiani? Bassi anche per i dipendenti pubblici”.

“Per mesi si è parlato degli stipendi di camerieri, baristi, operai, manovali e di come i bassi salari proposti siano uno dei motivi per i quali in Italia ormai da tempo chi cerca manodopera non la trova. Ma siamo sicuri che il problema degli stipendi inadeguati sia un ostacolo al mercato occupazionale soltanto nel settore privato?

Pochi giorni fa l’Aran, e cioè L’agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni che rappresenta legalmente gli enti pubblici nella contrattazione collettiva nazionale per i rispettivi dipendenti, ha diffuso un report secondo cui mediamente chi lavora per lo Stato è pagato più di chi invece è alle dipendenze di un’azienda privata. Il dossier passa in rassegna i livelli salariali di semplici dipendenti ma anche funzionari e dirigenti, contribuendo quindi a confermare che nell’Italia di oggi il caro vecchio posto fisso è un tesoro da custodire gelosamente: una presa di posizione decisamente coraggiosa in un momento in cui la crisi economica si sta facendo sentire su aziende e lavoratori, già di per se meno garantiti – almeno nell’immaginario collettivo – rispetto a chi secondo il più frequente degli stereotipi non corre mai il rischio di perdere il lavoro.

Ma i primi a contestare l’uscita dell’organismo che nelle trattative sindacali tutela gli interessi della pubblica amministrazione, sono i sindacati che invece rappresentano i diritti dei lavori che operano per lo stato italiano e che da anni denunciano le difficoltà che pure i dipendenti pubblici devono subire: perché se è vero che il posto fisso può essere per sempre e che, certo, è immune rispetto a buona parte delle distorsioni che possono capitare nel mercato privato, anche il lavoratore statale ha di che lamentarsi per il livello delle retribuzioni ma anche – per esempio – per la mancanza di prospettive di crescita professionale o ancora di occasione di potenziare la propria formazione.

E per la Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche, proprio questa serie di problemi sta da tempo minando alla base l’appeal che un tempo lavorare per lo Stato poteva avere. Insomma, come conferma anche la riduzione di concorrenti che un po’ ovunque si registra ai concorsi pubblici banditi in giro per l’Italia, il posto fisso piace… ma un po’ meno, con buona pace anche di chi – come Checco Zalone – a questa passione tutta italiana qualche anno fa dedicò un film di grande successo…”

Per rivedere la puntata integrale clicca qui: PUNTATA EXTRA.