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Cimitero Flaminio, aggressione a lavoratori Ama e vigilante dopo la rimozione dell’altare abusivo

Lavoratori Ama e un vigilante aggrediti al cimitero Flaminio Prima Porta dai parenti di un defunto per il quale era stato eretto un altare abusivo. Non si tratta del “mausoleo” realizzato dalla famiglia di Nicholas Brischetto il giovane morto in un incidente stradale sul Gra a Roma, ma di un altro manufatto abusivo: entrambi rimossi giovedì scorso. 

Secondo quanto riporta la Repubblica, tre donne parenti di Soni Adzovic 27enne morto nel 2020, avrebbero inveito e aggredito i lavoratori dopo essersi accorte che l’altarino abusivo allestito tra i loculi era stato rimosso. L’episodio è avvenuto nel pomeriggio di ieri.

L’aggressione: vigilante in ospedale

Una avrebbe spaccato con una mazza il parabrezza dell’auto del vigilante che è stato colpito al viso dai frammenti di vetro. I dipendenti Ama sono riusciti a trovare riparo e hanno chiamato i soccorsi.

Sul posto sono quindi intervenuti gli agenti e il 118. Il vigilante è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale oftalmico, mentre le donne sarebbero state fermate per l’identificazione.

Rafforzato servizio di vigilanza

Il presidente dell’Ama Daniele Pace e il direttore dei servizi cimiteriali dell’azienda, Andrea Zuccaroli, si sono recati sul posto per esprimere solidarietà e vicinanza ai lavoratori aggrediti. A partire da oggi sarà garantito un rafforzato servizio di vigilanza a tutela dei lavoratori impegnati all’interno del cimitero e dei cittadini.

Anche il sindaco Roberto Gualtieri “esprime vicinanza e solidarietà agli operatori Ama e ai lavoratori aggrediti dopo la rimozione di un manufatto abusivo da una tomba del cimitero di Prima Porta. Un grave e inaccettabile episodio che condanniamo fermamente. Nessuno spazio a illegalità e violenza a Roma”.