Ubriaco a volante di una Ferrari ha cercato di sfuggire alla multa spacciandosi per il fratello minore. Un trucchetto che l’automobilista un imprenditore romano di 46 anni aveva già sperimentato in passato: vittima sacrificale sempre il fratellino. Pensava di essere riuscito a scamparla in entrambe le occasioni, invece è finito a processo per sostituzione di persona e per falsa dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità. Ieri il giudice del Tribunale di Roma, riporta il Messaggero, lo ha condannato a otto mesi di reclusione per essersi rifiutato di sottoporsi agli esami per accertare il suo stato di ebrezza.
L’uomo era stato fermato a maggio del 2018 dalla Polizia stradale di Roma mentre era al volante della Ferrari “in stato di ebrezza alcolica, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e privo della patente, perché sospesa”. Davanti alla richiesta di identificarsi, l’automobilista ha quindi dato il nome e i dati del fratello minore di due anni. Inoltre, dopo essere risultato positivo ai test per la verifica preliminare di alcol e droga, si era “rifiutato di recarsi presso la struttura sanitaria più vicina per sottoporsi agli accertamenti definitivi”. Motivo per cui è stato condannato.
Tre anni prima invece era in sella a una moto Bmw risultata poi senza assicurazione quando è stato fermato dalla stradale. Anche in quell’occasione era senza patente e ha usato il nome del fratello che poi si è visto recapitare una multa per violazioni mai commesse. Facendo partire così le indagini che hanno portato all’imprenditore.
(eg)
