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Roma di Giorno – Puntata di martedì 14 Marzo 2023

Roma di Giorno con Elisa Mariani – Puntata di martedì 14 Marzo 2023

Ospite in collegamento Clara Curtotti, Comitato Nazionale Psicologi.

Le sfilate autunno/inverno 2023-24 hanno evidenziato un punto importante e riportato in auge una questione particolarmente controversa: il body positivity, tanto acclamato dalla critica e dall’opinione pubblica, è stato solo un trend passeggero? A ben vedere, pare proprio di sì: non solo le modelle taglia 44 si sono drasticamente ridotte negli ultimi 5 anni, ma alcuni giurano di essere stati distratti “dall’eccessiva magrezza” (a dirlo è stata Vanessa Friedman con un allarme su Twitter). Insomma, viene lecito pensare che quello dell’ inclusività fosse solo un pretesto passeggero, accolto dalle grandi case di moda, solo per stare al passo coi tempi: la grande moda è “grassofobica”? Perché si continuano a presentare modelli e modelle che non solo non rispecchiano la realtà, ma che diffondono messaggi completamente sbagliati? Quello dell’eccessiva magrezza è un problema che ha scosso molto l’opinione pubblica negli ultimi anni: si fanno campagne contro i disturbi alimentari, si promuovono stili di vita sani, ci si raccomanda di rivolgersi sempre ad esperti  e poi le grandi case di moda di far sfilare modelle (e modelli – perché sembra essere un problema anche maschile) “taglia 42” proprio non ne vogliono sapere.

“ La moda è senz’altro un contesto di grande appiglio – ha spiegato Clara Curtotti, Comitato Nazionale Psicologi – e al tempo stesso una vera e propria vetrina. Ha un potere comunicativo molto importante e questo dovrebbe farci riflettere sul perché si promuovono modelli di questo tipo. L’ inclusività era stata accolta con grande entusiasmo negli ultimi anni e si sperava che il cambiamento fosse finalmente arrivato, ma a quanto pare non è così”.

Le conseguenze sono importanti: i primi a risentirne sono ovviamente gli adolescenti, più esposti a disturbi di tipo alimentare: “ – ha sottolineato ancora la Curtotti – “. Motivo per cui, promuovere modelli sani e messaggi altrettanto “sani” è in questo contesto fondamentale; pensiamo anche al ruolo dei social network: l’uso smodato dei filtri (nati per uno scopo evidentemente ludico), non solo proiettano immagini lontane dalla realtà, ma possono innescare problemi di autostima nei giovani così come nei più grandi. E dunque, bisogna chiedersi: cosa è giusto? Promuovere prodotti e modelli “perfetti” solo per vendere? Perché non è possibile cominciare a pensare al concetto di “normalità”? “Il problema di questo tema così delicato  – ha sottolineato Clara Curtotti – è che il terreno dove attecchisce di più è proprio quello degli adolescenti, più fragili e sempre più soli. Hanno a disposizione social network e sono estremamente tecnologizzati, ma anche altrettanto soli e impauriti dalle prospettive future: ed ecco che sono più fragili e, dunque, più esposti ad essere influenzati da modelli così mortiferi. Sottolineo mortiferi, perché l’anoressia e i disturbi alimentari possono portare alla morte e quindi vanno combattuti”.

La moda, si sa, è instabile e volubile: cambiano i trend, i gusti, gli approcci. A cambiare dovrebbe essere lo sguardo: quando al concetto di “bellezza” è associato quello di “disturbo alimentare”, qualcosa sta evidentemente fallendo. La visione di marketing e di appetibilità non dovrebbe avere nulla a che fare con il malessere.

Ospite in collegamento Gabriele Marcello, sceneggiatore, docente e autore della monografia “Lezioni di piano”.

Lo scorso 8 marzo, nella Giornata Internazionale contro la violenza di Genere, la Libreria Spazio Sette di Roma ha ospitato la presentazione ufficiale di “Lezioni di Piano di Jane Campion”, scritto a quattro mani da Paola Besutti e Gabriele Marcello ed edito per Gremese Editore. A trent’anni dall’uscita cinematografica di un film che ha cambiato per sempre l’immaginario cinematografico, questa è la prima monografia interamente dedicata alla figura di Jane Campion e inserita nella collana “I migliori film della nostra vita”.

La figura di Jane Campion è fondamentale nel panorama cinematografico: “Prima donna a vincere la Palma d’Oro a Cannes – ha sottolineato uno degli autori, Gabriele Marcello – e innovatrice nel linguaggio e della narrazione di genere. Proprio con Lezioni di Piano lei ha trasformato al femminile l’dea del cinema e di adattamento letterario”.

Il libro ricostruisce la genesi del film, il percorso della regista attraverso il suo sguardo non convenzionale, i molteplici rimandi letterari e la struttura portante della partitura musicale, una colonna sonora diventata nel tempo un vero e proprio classico. La storia mette al centro la graduale riappropriazione del desiderio e della sessualità di una donna scozzese di metà Ottocento, trapiantata in un contesto a dir poco complesso: colonie neozelandesi governate dalle rigide regole puritane del vecchio continente. Un’opera dunque, assolutamente rivoluzionaria non solo per il tema, ma soprattutto per l’approccio che ha dimostrato di avere la Campion: “Mi piace sottolineare che questo è stato un film femminile e non femminista – ha spiegato ancora Marcello – le protagoniste donna hanno caratteri maschili e al contrario gli uomini mettono in risalto lati femminili. Parliamo di qualcosa di estremamente rivoluzionario non solo per l’epoca, ma anche per l’immaginario comune”.

Una monografia che non mette solo in risalto l’aspetto cinematografico, ma anche quello musicale:la struttura portante della partitura musicale è protagonista e metafora dell’opera grazie all’estro compositivo di Michael Nyman, aspetto che viene messo in risalto grazie al lavoro di Paola Besutti (musicologa, pianista e docente di Storia della Musica all’Università di Teramo).

Gabriele Marcello, sceneggiatore e docente di Storia del Cinema all’Università di Teramo è già al lavoro per realizzare il suo secondo romanzo: “Insieme a questa monografia – ha spiegato – ho scritto il primo romanzo, ma ora sto già pianificando il secondo. Avrà al centro la figura della donna e le sue sofferenze, un tema a me molto caro, sul quale voglio sempre approfondire e fare luce”.

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