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Roma, oggi manifestazione per il clima. Linee bus deviate: come cambia la mobilità

Migliaia di persone, soprattutto giovani, si sono trovati oggi, venerdì 3 marzo, a Roma, per manifestare contro il cambiamento climatico. Quello di oggi, infatti, è il primo Global Climate Strike del 2023 che coinvolge decine di città in tutto il mondo, compresa Roma, per la lotta al cambiamento climatico. La manifestazione è iniziata alle 9.30 e si protrarrà per diverse ore, causando disagi alla mobilità della Capitale.

Sono state infatti deviate linee bus, così come alcune strade. In dettaglio, fa sapere Roma Mobilità, il corteo sfilerà lungo viale Luigi Einaudi, Piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza dell’Esquilino, via Liberiana, piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana, largo Brancaccio, via Merulana, viale Manzoni, via Emanuele Filiberto. Durante la manifestazione, possibili deviazioni per le linee di bus 3NAV, 16, 40, 50, 51, 60, 64, 66, 70, 71, 75, 81, 82, 85, 87, 105,117, 170, 218, 360, 590, 649, 665, 714, 792, 910 e H e per i tram 5 e 14.

Gli attivisti del movimento di Greta Thunberg, lanciando lo slogan “la nostra rabbia è energia rinnovabile”, hanno psiegato i motivi della manifestazione: “Protestiamo perché non abbiamo scelta. Stiamo lottando per il nostro futuro e per il futuro dei nostri figli. Prima agiamo, migliore sarà il nostro futuro condiviso. La crisi climatica è già qui! Lo abbiamo visto quest’estate con gli incendi e le ondate di caldo, lo dicono gli scienziati da ormai 50 anni. Minore è l’aumento della temperature minori saranno le vittime di questa crisi”.

Aggiungono: “La Terra si sta già riscaldando. Nell’accordo di Parigi del 2015, i paesi si sono impegnati a perseguire sforzi ambiziosi per limitare l’aumento della temperatura globale ben al di sotto gli +1,5°C. Livelli più elevati di riscaldamento stanno causando ondate di calore peggiori, più siccità e inondazioni e un aumento del livello del mare, causando la distruzione della terra che abbiamo ereditato. Questi effetti avranno un impatto su tutti, ricchi e poveri, e saranno più devastanti per le persone più vulnerabili: i più poveri e i più giovani”, concludono.

G.