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Roma Zona 30, cosa significa e cosa cambia

Roma sulla scia di Milano, rallenta e mette al primo posto la sicurezza stradale. Anche nella Capitale nascono le Zone 30, ovvero quelle strade in cui il limite orario è di 30 chilometri orari. I consiglieri capitolini Alessandro Luparelli e Michela Cicculli del Gruppo Sinistra Civica Ecologista hanno reso noto che “nell’ambito della discussione sul Bilancio, l’Assemblea capitolina ha approvato il nostro ordine del giorno per una mobilità sostenibile e Roma Zona 30”.

Il motivo? “Ogni giorno ci arrivano notizie di incidenti stradali con morti e feriti sulle strade di Roma. Per questo abbiamo presentato un ordine del giorno per far diventare, attraverso la partecipazione dal basso, tutte le strade locali dei nostri quartieri zone 30 più sicure e accessibili, come già è successo in altre città in Italia e in Europa. I temi connessi alla mobilità, così come la sicurezza per pedoni e bici, erano già stai affrontati in una Commissione congiunta Pari opportunità e Mobilità, per cui ringraziamo il presidente Giovanni Zannola, e in una mozione per il ripristino dei fondi governativi per la ciclabilità urbana”.

Sulle strade della viabilità secondaria della Capitale, quindi, presto il limite sarà impostato a 30 km/h quasi ovunque: “È un passaggio storico per Roma, che trasforma il modo di vivere la città: il limite di 30 km/h protegge la vita e la salute delle persone, riducendo gli incidenti e l’inquinamento dell’aria. Con il nostro atto impegniamo anche il Sindaco Gualtieri e la Giunta a una manutenzione costante delle strade e della segnaletica e a sperimentare nuovi dissuasori di velocità, per una mobilità pedonale, ciclabile e stradale più sicura”, hanno dichiarato i consiglieri capitolini Alessandro Luparelli e Michela Cicculli del Gruppo Sinistra Civica Ecologista.

Qualche giorno fa, al Corriere della Sera, era stato l’assessore alla mobilità Eugenio Patanè a promuovere il modello “Roma 30”: “Sulle strade della viabilità secondaria dovremmo arrivare ad avere limiti di velocità a 30 chilometri orari quasi ovunque. Ci sono incroci stradali sulla viabilità secondaria della capitale che sono dei veri e propri passaggi critici per la sicurezza stradale, sono i cosiddetti “black point”, vale a dire aree dove l’incidentalità stradale è particolarmente elevata. Ne sono stati individuati già 175. E le Zone 30 diventano una parte di questa strategia, insieme alle prime risorse per affrontare appunto l’emergenza black-point”.

G.