Dopo 30 anni di latitanza è stato arrestato oggi a Palermo il boss mafioso Matteo Messina Denaro, catturato mentre si trovava in una clinica privata di Palermo. L’uomo, 60 anni, ha vissuto metà della sua vita cercando di non essere catturato, fino a oggi, quando il blitz è stato coordinato dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido ha portato all’arresto del super latitante.
Chi è Messina Denaro
Figlio di Francesco Messina Denaro, fratello di Patrizia Messina Denaro e zio di Francesco Guttadauro, Matteo Messina Denaro nel 1989 viene denunciato per associazione mafiosa. A suo carico una lunga lista di reati.
Nel 1991 si rese responsabile dell’omicidio di Nicola Consales, proprietario di un albergo di Triscina, che si era lamentato con la sua impiegata austriaca, amante di Messina Denaro, di “quei mafiosetti sempre tra i piedi”.
“Un giovane rampante, anche se non è già capo, e suo padre gli ha dato un’ampia delega di rappresentanza del mandamento”, così Baldassare Di Maggio, collaboratore di giustizia, parlò del giovane Matteo Messina denaro, che fin dagli anni Ottanta puntava al vertice della scala mafiosa.
Nel luglio 1992 Messina Denaro fu tra gli esecutori materiali dell’omicidio di Vincenzo Milazzo (capo della cosca di Alcamo), e sempre nello stesso anno fece parte di un gruppo di fuoco, composto da mafiosi di Brancaccio e della provincia di Trapani, che venne inviato a Roma per compiere appostamenti nei confronti del presentatore televisivo Maurizio Costanzo e per uccidere Giovanni Falcone e il ministro Claudio Martelli.
G.
