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Monte Stallonara, la banca vuole indietro le case. Gli assegnatari si fanno sentire

Foto Google Maps

Una ventina di famiglie che abitano nel piano di zona di Monte Stallonara nella Valle Galeria stanno vivendo un incubo. Hanno pagato fino a 80.000 euro tra contanti, bonifici e assegni per acquistare case che in realtà avrebbero dovuto ricevere in affitto calmierato con termini molto lunghi. Adesso si sono ritrovati dei mutui che hanno smesso di pagare, diventando così occupanti abusivi.

Quelle case sono state costruite all’interno di un piano di zona per il quale sono previsti dei finanziamenti regionali del bando dei “20.000 affitti” a canone calmierato. Quindi nessuno avrebbe dovuto proporre a queste famiglie di firmare un contratto di mutuo.

“Dopo aver sborsato tanti soldi – spiega Monica Polidori, persona coinvolta e membro del comitato di zona – abbiamo scoperto che tante cose non andavano. Non solo per l’assenza delle opere urbanistiche e perché i prezzi richiesti erano superiori al massimo di cessione imposto dalla legge nei piani di zona. Ma anche perché quelli avrebbero dovuto essere affitti permanenti, che la cooperativa ha successivamente trasformato in locazioni di 25 anni e alla fine sono diventate compravendite. Io dovevo pagare 156.000 euro al netto dei 60.000 euro di contributo pubblico, me ne chiedevano invece 220.000, sempre al netto del contributo”.

Lo scorso anno, a marzo per la precisione, la Regione ha revocato i fondi destinati alle cooperative in diversi piani di zona e tra questi c’era anche Monte Stallonara. “Non solo gli è stata revocata la concessione – continua Monica – ma non è neanche più titolare degli immobili.”

E il mutuo? “Noi il mutuo non lo abbiamo più pagato – spiega ancora Polidori – perché sapevamo dell’annullamento della convenzione, ma la banca aveva iniziato il pignoramento. Non pensavamo che qualcuno avrebbe toccato le case ormai diventate del Comune”.

La prossima mossa infatti gira tutta attorno ad una presentazione di istanza. “Esiste una legge, la 457 del 1978 ribadita poi dal cosiddetto emendamento Fassina inserito nella Legge di Bilancio del 2021 – conclude Monica Polidori – che dovrebbe rendere improcedibile l’atto di pignoramento. Per questo depositeremo un’istanza affinché venga attivata la norma. E il 18 gennaio mattina ci aspettiamo l’assessore Tobia Zevi qui a via Decimomannu, che ci metta la faccia”. La mattina di mercoledì 11 gennaio è arrivata una novità: il 18 gennaio a partire dalle 9.30 ci sarà il sopralluogo del custode giudiziario.