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Tari non pagata: cosa succede, quando si prescrive, come rateizzare

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La Tari, ovvero la tassa sui rifiuti, è una delle tasse più “odiate” dai cittadini, ma anche fonte di preoccupazione perché a volte non si riesce a pagarla, o la si paga in ritardo.

Cosa succede se non si paga la Tari o se la si paga in ritardo? Quali sono le conseguenze, è possibile rateizzarla? A queste ed altre domande rispondiamo di seguito con il nostro approfondimento.

Tari, se non si paga: si può rateizzare? Quando arriva la raccomandata, ritardi e conseguenze

Cominciamo specificando che ogni cittadino è tenuto obbligatoriamente a pagare la Tari, un tributo che si versa al Comune dove è presente l’immobile riferito alla tassa. Questo adempimento ha lo scopo di finanziare i costi di raccolta e smaltimento delle immondizie, ed è una tassa che ha diverse scadenze da Comune a Comune.

La decisione spetta alle singole amministrazioni comunali anche sulla questione rateizzazioni. Ogni Comune, infatti, decide quando inviare la raccomandata della Tari, e come ottenere il pagamento, se in unica soluzione o più rate.

Essendo una tassa obbligatoria, se non si paga la Tari entro la scadenza indicata, si va ovviamente incontro a una sanzione. Come per la maggior parte dei casi, comunque, anche per la Tari vige l’opzione del ravvedimento operoso. Si tratta di una possibilità di ridurre l’importo della sanzione, quando spontaneamente si provvede a saldare il proprio debito con il Comune, versando il tributo entro certi limiti di tempo.

Normalmente, la sanzione per il pagamento in ritardo della Tari dovrebbe essere del 30% rispetto all’importo del tributo. Con il ravvedimento operoso, ad ogni modo, si dovrebbe poter ottenere una riduzione della metà della sanzione, se si provvede entro 10 giorni.

Chi non paga la Tari, cosa rischia? Come evitare le sanzioni, prescrizione, conseguenze

Se non si paga la Tari neanche entro i limiti del ravvedimento operoso, la situazione del cittadino debitore si aggrava. Se l’importo della tassa è inferiore ai 30mila euro, si rientra nel caso dell’illecito tributario, che prevede sanzioni ben più pesanti.

Quando la Tari è invece superiore a 30mila euro, si cade nel reato penale di evasione, che può determinare anche una misura restrittiva come il carcere o i domiciliari. In questo caso, il Comune può procedere anche con azioni forzate per recuperare il denaro, ad esempio con un pignoramento previa autorizzazione dal tribunale.

Come tutte le altre tasse però anche la Tari va in prescrizione, ovvero diventa troppo datata per essere richiesta. Questo accade se il Comune nn esige il pagamento del tributo per 5 anni: dopo questo tempo, la tassa non può essere più richiesta.

A volte semplicemente non si paga la Tari perché la raccomandata non è arrivata. Se la tassa non viene recapitata, o viene recapitata in ritardo, il cittadino non è inadempiente con dolo, ma è comunque tenuto al pagamento della stessa. Deve essere quindi premura dei cittadini, se la tassa non arriva, allertare il Comune per ricevere il bollettino da pagare.

(sg)