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Maxi confisca beni alla famiglia della Dolce Vita: ville, barca e locali per 15 milioni di euro

Ville, appartamenti, nove società, barca a vela e un locale della movida capitolina. E’ solo una parte del patrimonio da 15 milioni di euro confiscato a quattro pluripregiudicati, padre madre e figli. Famiglia apparentemente senza soldi, ma con uno stile di vita di lusso da “Dolce Vita” come venne chiamata l’operazione delle Fiamme gialle che nel 2019 svelò le loro reali possibilità economiche.

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito un decreto di confisca emesso dalla Sezione Specializzata Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma – confermato per l’intera totalità dei beni dalla Corte di appello capitolina e divenuta definitivo a seguito della pronuncia della Suprema Corte di Cassazione – avente a oggetto beni mobili e immobili, oltre a disponibilità finanziarie, per un valore di circa 15 milioni di euro, riconducibili ai quattro pluripregiudicati dediti alla commissione di plurimi reati anche in forma associativa quali furto, truffa, riciclaggio, ricettazione e lo spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli accertamenti economico-patrimoniali svolti dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Frascati, avevano evidenziato, oltre alla pericolosità sociale dei soggetti, anche la rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati e l’ingente patrimonio nella loro disponibilità, che hanno consentito di pervenire al sequestro nel 2019 e alla confisca di I grado a luglio del 2020.

Il patrimonio da 15 milioni

I pregiudicati avevano tutti un elevato tenore di vita, frequentavano esclusivi club della Capitale e le più rinomate località marittime, raggiunte a bordo di una imbarcazione a vela. Yatch confiscato insieme a 30 unità immobiliari (ville, appartamenti e terreni), 90 auto, conti correnti, quote societarie e l’intero patrimonio di 9 società, tra le province di Roma e Latina, nonché un noto locale della movida romana in zona Tiburtina.

Confiscato anche denaro contante per circa 100 mila euro, trovato in possesso di uno dei membri della famiglia, di cui lo stesso non era stato in grado di giustificarne la legittima provenienza. (eg)