Home NOTIZIE ATTUALITÀ Black Friday, il 60% dei negozi romani aderirà all’iniziativa

Black Friday, il 60% dei negozi romani aderirà all’iniziativa

L’ultimo venerdì di questo mese, il 25 novembre, sarà il giorno del “Black Friday”. La grande festa dello sconto che vedrà tante vie dello shopping fare sconti su sconti, come via Cola di Rienzo e via Appia. In alcune vetrine sono già apparse scritte con i vari sconti per attirare i clienti a comprare e promettono sconti vantaggiosi.

Però non tutti i commercianti parteciperanno all’iniziativa, almeno secondo i calcoli della Confesercenti che ne conta circa il 60% come aderenti all’iniziativa. I brand di lusso invece saranno fuori dagli sconti: «Tutto ciò che è lusso sta andando bene», dice il presidente dell’Associazione piazza di Spagna David Sermoneta, «grazie anche ai nuovi turisti stranieri. La promozione è solo per le grandi catene». È d’accordo il presidente di via Condotti Gianni Battistoni : «Se ci sarà qualche sconto sarà misterioso e discreto. Non ci sarà nessuna pubblicità in vetrina in via Condotti».

Non manca l’ira dei negozianti d’abbigliamento perché «Parlare di “black friday” è una presa in giro», dice il presidente della Federabbigliamento Confcommercio Massimo Bertoni, «in realtà sono solo saldi anticipati che fanno comodo alle multinazionali che vendono online ed alle catene in franchising che hanno interesse a vendere il più possibile per il periodo più lungo possibile. Questa pratica danneggia i negozi di qualità che non possono vendere ad inizio stagione articoli a prezzi così scontati. Non ci si rende conto che così si nuoce a coloro che vendono prodotti “Made in Italy”, oltre a fare danni fortissimi alle vendite natalizie ed ai veri saldi che iniziano il 5 gennaio del 2023». Anche qui concorda il direttore della Confcommercio Romolo Guasco: «Non si possono fare i saldi prima, quindi è un’iniziativa che non regge dal punto di vista economico. Va bene per le grandi aziende di elettronica che hanno una dinamica diversa dei prezzi e dei ricavi, ma danneggia per gli altri gli incassi di Natale».