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Ater diserta l’incontro e i residenti del Quarticciolo occupano il cantiere: solidarietà dall’assessore

“La borgata è stanca serve una soluzione”. L’appello dalle impalcature del cantiere è dei residenti delle case popolari al Quarticciolo periferia est di Roma che ieri aspettavano un incontro con Ater per avere risposte sulle sanatorie, sul superbonus 110%, sui lavori di via Ugento. Ater però non è si è vista. Così davanti alla defezione i residenti hanno deciso di “bloccare il cantiere di via Manfredonia ad oltranza finché l’Ater non uscirà pubblicamente con un incontro pubblico in quartiere”.

La situazione spiegano i residenti è tragica: calcinacci che cadono dai palazzi e infiltrazioni d’acqua nelle case: “piove sul letto dei bambini”. Eppure non si tratta di un’emergenza, anzi la preoccupazione dei residenti è che alle porte c’è l’ennesimo inverno con “piani terra allagati e pioggia dentro gli appartamenti degli ultimi piani”.

“Ater, regione e municipio oggi si sottraggono alle responsabilità – spiegano i cittadini – e per questo siamo scesi in protesta. L’Ente regionale doveva comunicare agli abitanti le intenzioni sui lavori di riqualificazione del quartiere, ma nessuno si è presentato. Dopo 40 anni di incuria piove dentro casa e i cornicioni ci cadono in testa. Gli abitanti, in assemblea in attesa dell’incontro con Ater, hanno deciso di dare una risposta all’ennesima mancanza di rispetto”.

Catarci: “I cittadini meritano rispetto”

Sulla protesta dei residenti è intervenuto l’assessore capitolino alle Politiche del Personale, al Decentramento, Partecipazione e Servizi al territorio per la città dei 15 minuti Andrea Catarci.
“I cittadini meritano rispetto, – dichiara Catarci – piena solidarietà alla manifestazione del comitato del Quarticciolo a oggi senza nessuna informazione sullo stato dei lavori”.
“Rimandare da più di un anno un incontro pubblico per dare riscontro alle famiglie e al quartiere sullo stato dei lavori delle palazzine e per finalizzare il censimento delle famiglie non è accettabile. Sono 115 le famiglie coinvolte, 60 di queste da due anni sono costrette a pagare dei canoni elevati per un censimento mai concluso, le altre vivono in situazione di degrado con alloggi in cui piove. Ater deve dare delle risposte urgentemente, sbloccare i lavori ove iniziati e tempestivamente individuare come intervenire sulle altre situazioni per ridare dignità ai cittadini romani”, conclude l’assessore capitolino. (eg)